Indennità Covid, infermieri: “i medici prendono il triplo di noi”. E il 9 scioperano

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sindacato infermieri
Calogero-Coniglio- Fsi-Usae

“Dal Parlamento italiano ci aspettiamo un supporto economico che come minimo sia pari a quello stanziato per i medici, il rischio di contagiarsi è uguale per tutti”. Lo dichiara Calogero Coniglio, Coordinatore Nazionale del Cni Coordinamento Nazionale Infermieri della Fsi-Usae Federazione Sindacati Indipendenti organizzazione costituente della confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei, che ha annunciato uno sciopero per il giorno 9 dicembre, anche perché sostiene che i medici abbiano preso il triplo.

“Il Cni denuncia il dramma – sottolinea Coniglio – oltre 71.000 operatori sanitari contagiati dall’inizio della pandemia, 51 il bilancio degli Infermieri morti per Coronavirus da marzo a oggi, sempre più soli, e costretti a combattere disarmati negli ospedali che rischiano la paralisi per la carenza di personale e posti letto”.

“Come può il governo nazionale non accorgersi dei danni subiti dagli Infermieri? “I medici – continua il Coordinatore del CNI – hanno ottenuto nella legge di bilancio il triplo dell’indennità degli infermieri, ancora una volta, una visione medico concentrica nella sanità prevale su tutte le professioni sanitarie. E allora, se il governo ha stanziato poco più di 60 euro netti, cifra che è mortificante per gli Infermieri, noi con lo sciopero del 9 dicembre ne chiediamo almeno il doppio. L’obiettivo dei tutti gli infermieri oggi è di aver uno stipendio netto di almeno 2.000 euro. Non ci si può chiedere lauree e specializzazioni e poi pagarci meno di un operaio”.

“Il Cni chiede a gran voce, e chiama gli Infermieri giorno 9 dicembre a scioperare – continua Coniglio – gli stipendi sono logorati dall’aumento del costo della vita, e pertanto chiediamo anche che i fondi contrattuali siano adeguati a consentire la rivalutazione delle indennità notturna, festiva, semifestiva e di pronta disponibilità ferme da 20 anni e la possibilità di fare carriera attraverso la riclassificazione del personale”.

“Lo sciopero è l’occasione per chiedere aumenti stipendiali immediati auspicati dagli Infermieri ma mai arrivati, per denunciare principalmente i tagli effettuati alla sanità e sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti di un problema che riguarda tutti i cittadini costretti ad avere delle cure di serie B. Invitiamo le forze politiche che siedono in Parlamento a lavorare tutti insieme per consentire agli Infermieri di avere una retribuzione proporzionata alla responsabilità in cui incorrono” – conclude Coniglio (in foto).