
“Favorire l’inserimento di persone svantaggiate nel mondo del lavoro è un dovere, ma l’approccio di questo Progetto di legge è sbagliato. Così otteniamo l’effetto contrario e non aiutiamo nessuno. Anzi”. Bruno Pigozzo, Orietta Salemi e Claudio Sinigaglia, Consiglieri regionali del Partito Democratico, contestano l’impostazione del Pdl n. 129 illustrato oggi in Quinta commissione, sulle ?Norme per la promozione e lo sviluppo della cooperazione sociale‘ che prevede il raddoppio, dal 30% al 60%, dell’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati e deboli nelle cooperative sociali.“Così facendo, anziché dare un’occasione a queste persone, rischiamo di  affossarle perché, come ribadito anche dalle associazioni di  rappresentanza delle stesse cooperative, diventerebbe impossibile stare  sul mercato. Ci sono altri modi per arrivare all’obiettivo. La Regione,  per esempio, ha un Fondo ad hoc per l’occupazione di disabili da ben 32  milioni di euro, eppure non è ancora riuscita a investire queste risorse  per fare degli inserimenti lavorativi. E nel Programma regionale degli  interventi in tema di collocamento mirato per il 2017-2018 non abbiamo  alcuna notizia di come verranno spesi i soldi” aggiungono gli esponenti  del PD che nelle scorse settimane avevano anche presentato  un’interrogazione, al momento senza risposta.
“Quello che serve –  affermano gli esponenti democratici – è un controllo più adeguato delle  attività della cooperazione, richiedendo loro il bilancio sociale come  elemento di trasparenza e valutazione degli esiti dell’inserimento delle  persone svantaggiate. Inoltre vanno riattivati i fondi per  l’innovazione previsti dalla stessa legge 23 tramite Veneto Sviluppo che  purtroppo da anni sono azzerati. Non possiamo fare demagogia su temi  così delicati e sulla pelle delle persone più deboli, le alternative per  aiutarle sul serio ci sono. La maggioranza ascolti i dubbi delle stesse  cooperative e faccia retromarcia”.
            
		


































