Istituti tecnici, prosegue il trend in crescita delle nuove iscrizioni. Convincono le politiche messe in campo dal Governo

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Le iscrizioni agli istituti tecnici confermano un trend di crescita, passando dal 30,9% del 2023-24 al 31,66% del 2024-25. Una crescita costante:è il terzo anno consecutivo che il dato fa segnare il segno più.

I dati diffusi dal Ministero dell’istruzione e del merito, relativi alle iscrizioni on line al 2024-2025 sulla piattaforma unica.istruzione.gov.it, sono finiti oggi sotto la lente de Il Sole 24 Ore, dal quale – solo per fare un esempio – si apprende di dati in calo, per la prima volta dopo molto tempo, nelle iscrizioni agli indirizzi liceali (dal 57,10% del 2023-24 al 55,63% del 2024/25).

Il quotidiano economico analizza i dati partendo dall’assunto di investigare il rilancio del dialogo tra scuola, territori e imprese, impresso dal Governo Meloni.

Nel dettaglio degli istituti tecnici spicca nel settore economico l’indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing che raggiunge il 9,23%. Bene anche Turismo dove gli iscritti sono il 3,02%. Nel settore tecnologico, in testa è Informatica e Telecomunicazioni con il 5,71%, mentre al professionale l’indirizzo di Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera supera il 4%. A tal proposito, trend positivo non solo per gli istituti tecnici: bene anche le iscrizioni, anche qui dopo tanto tempo, per quelli professionali (dal 12,1% al 12,7%).

“L’avvio, in circa 200 filiere e oltre 170 istituti, della sperimentazione della nuova e innovativa filiera formativa tecnologico-professionale, modello 4+2, vale a dire quattro anni di scuola superiore più due negli Its Academy, registra, in pochissimo tempo, risultati piuttosto positivi, con quasi 1.700 iscritti, 1.669 per l’esattezza. Primi passi per i nuovi licei del “Made in Italy” con 375 iscrizioni arrivate (con 92 indirizzi approvati)”.

Plaude la politica di centrodestra, ma anche il mondo delle imprese, con Gianni Brugnoli, vice presidente di Confindustria per il Capitale umano, che loda il recupero degli istituti tecnici, perché “è la dimostrazione che quando scuole e aziende collaborano i risultati giungono. L’industria ha ripreso a raccontarsi a famiglie e studenti facendo vedere che c’è tanto lavoro di qualità nelle aziende, dalle piccole alle grandi“, ha detto.

Fonte: Il Sole 24 Ore