La Giunta di Vicenza recede dall’adesione al Coordinamento nazionale Città per la Pace, l’opposizione insorge

164

Dal 1986 il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani – è scritto in un documento firmato dai consiglieri comunali di opposizione* – promuove l’impegno dei Comuni, Province e Regioni italiane per la pace, i diritti umani, la solidarietà e la cooperazione internazionale. Chi in questi anni ha aderito al Coordinamento lo ha fatto perché voleva cercare, insieme ad altri, le strade migliori per promuovere la giustizia e la solidarietà, la cultura della pace e dell’accoglienza, la democrazia e il rispetto dei popoli, e perché riteneva necessario intraprendere una seria e costruttiva riforma dell’ONU e delle istituzioni internazionali.

Nell’esempio di Giorgio La Pira, che fin dagli anni ’50 invitava a: “unire i popoli per unire le nazioni”, ha preso corpo una diplomazia delle città che ha visto impegnati numerosi Comuni, Provincie e Regioni italiane in moltissime zone di conflitto o di calamità naturali, per una cooperazione decentrata e sempre più coinvolgente delle comunità locali.

Apprendiamo ora, con sommo rammarico e riprovazione, che la Giunta ha deciso di ritirare l’adesione al Coordinamento nazionale per la risibile ragione che, in tal modo, si sarebbero risparmiati 1.900 euro l’anno. Da tempo è in atto uno scontro culturale e ideologico tra sovranismo e multilateralismo, tra nazionalismo e cooperazione internazionale, ed è del tutto evidente quale sia il campo di appartenenza di questa Amministrazione. Tuttavia, a nessuno è consentito prescindere dai propri obblighi istituzionali e il rispetto dei principi fondamentali dello Statuto comunale rientra, per l’appunto, tra tali obblighi.

Nel ribadire quanto sancito all’art. 2 coma1 dello Statuto: “Il Comune, in conformità ai principi istituzionali ed alle norme internazionali che riconoscono i diritti innati delle persone umane, sancisce il ripudio della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali e promuove la cooperazione fra i popoli, riconosce nella pace un diritto fondamentale della persona e dei popoli.”

Si CHIEDE:

Nonostante il sincero interessamento della consigliera Soprana, questa Amministrazione ha dimostrato un generale immobilismo e disinteresse per i temi della pace e della cooperazione. Per quale motivo, ad esempio, non si è ancora provveduto ad approvare il piano triennale di attività del Forum per la Pace?

Perché si è taciuta l’intenzione di recedere dal Coordinamento nazionale e perché non coinvolgere il Consiglio comunale affinché esprima un parere in proposito?

Quali sono le azioni concrete che ha in programma di attuare questa Amministrazione per adempiere a quanto previsto dello Statuto comunale?

Ciro Asproso, Cristina Balbi, Raffaele Colombara, Otello Dalla Rosa, Alessandro Marchetti, Alessandra Marobin, Sandro Pupillo, Giovanni Rolando, Isabella Sala, Giovanni Selmo, Cristiano Spiller, Ennio Tosetto.