La vicesindaco Colle al convegno di Sap e Siulp: “I reati di genere. Il codice rosso previsto dalla legge 69/2019”

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Comune di Venezia
Comune di Venezia

    Nella provincia di Venezia si registra quasi un intervento al giorno, da parte della sola Polizia di Stato, per reati di violenza posti in essere sulle donne da loro famigliari, conviventi o “ex”.

    Da qui l’esigenza da parte degli stessi operatori di polizia addetti al controllo del territorio, degli Uffici denunce e della polizia giudiziaria, di intraprendere dei percorsi formativi e informativi adeguati, anche in relazione alle nuove normative in vigore, in particolare,  la legge 69/2019 che inasprisce le pene per alcuni delitti, introduce nuove fattispecie di reato e prevede l’immediata instaurazione del procedimento penale e l’adozione senza ritardo di provvedimenti cautelari e preventivi.

    Il primo di questi incontri formativi, curati dai sindacati Sap e Siulp, si è tenuto questa mattina, all’Auditorium della Città metropolitana a Mestre, alla presenza, tra gli altri, del vicesindaco del Comune, Luciana Colle e del questore di Venezia, Maurizio Masciopinto.

    “E’ importante – ha sottolineato nel suo intervento di saluto la vicesindaco Colle – questa sensibilità che gli uomini della Polizia dimostrano, anche con questo incontro, per questo fenomeno: importante perché sta nascendo sempre più un rapporto di fiducia tra le forze dell’ordine e chi deve denunciare le violenze, fisiche o psicologiche, subite. E’ tramite la fiducia che molte donne riescono ad uscire dalla loro situazione.

    Il Comune di Venezia, col suo Centro Antiviolenza, che sta per compiere 25 anni, è in prima fila in questa battaglia, e continuerà ad esserlo. Servono parimenti però provvedimenti legislativi sempre più puntuali, per facilitare il lavoro degli operatori e tutelare sempre più le donne che subiscono violenza.”

    Nel corso dell’incontro sono stati resi noti alcuni dati sul fenomeno. Nella provincia di Venezia gli interventi della polizia nell’ambito del cosiddetto “Codice Eva” (Esame Violenze Agite) sono stati, nel 2018, 269, mentre quest’anno, sino a metà ottobre, siamo già a quota 251.

    Per quanto riguarda il Centro Antiviolenza del Comune, sono stati 253 i casi presi in carico nel 2018: circa i due terzi riguardano donne italiane ed il restante straniere; le fasce di età più interessate dal fenomeno sono quelle dai 41 ai 50 anni (73 casi), seguite dai 31-40 (57) e dai 18-30 e 51-60 (42). Si tratta, in  maggior parte, di violenze psicologiche, seguite poi nell’ordine da quelle fisiche, economiche, sessuali e dallo stalking.