Lavoro, La Repubblica: “Le spiagge a caccia di bagnini. Ai ragazzi non interessa più”. Voci dal Veneto

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Bagnini

Quello dei bagnini in Italia è un lavoro che soffre di carenze di personale al pari di altre figure stagionali. Dell’argomento si occupa oggi La Repubblica riportando il punto di vista di rappresentanti delle categorie del settore imprenditoriale-turistico del Veneto, solo una delle tante regioni italiane alle prese con – anche – questo problema.

In un suo articolo, il giornalista Enrico Ferro, parla di “professione non più appetibile” e le fonti da lui consultate scovano alcune delle cause di questa difficoltà, come la quasi impossibilità di garantire vitto e alloggio a causa degli alti costi, come ha detto Roberto Dal Cin, jesolano, presidente di Confapi Turismo. “Una volta ai bagnini garantivano vitto e alloggio, ora non più. Abbiamo a che fare con generazioni diverse e io credo abbia inciso anche il reddito di cittadinanza.

A Caorle il Consorzio Arenili ha dotato di brevetto anche i normali manutentori: “Gliel’abbiamo pagato noi – rivela il presidente Alberto Borin -. Se chi ci fornisce il servizio ha delle difficoltà, noi copriamo i buchi con il nostro personale. È chiaro che si tratta di gente assunta per altre mansioni”.

La paga per i bagnini negli anni è rimasta invariata, attestata intorno ai 1400 – 1500 euro al mese per 8 ore al giorno.

La situazione è critica dal punto di vista del reclutamento del personale”, ammette Massimiliano Schiavon, presidente di Federalberghi Veneto. “Negli ultimi 6 mesi c’è stato un lieve miglioramento ma siamo sempre sotto il fabbisogno, soprattutto in vista della prossima stagione balneare”.

E ancora, si legge sul quotidiano : “L’Agenzia regionale per il lavoro dell’Emilia-Romagna, nei giorni scorsi, si è affidata a Facebook per cercare lavoratori da ingaggiare durante la stagione estiva. Camerieri, baristi, cuochi, bagnini, addetti all’accoglienza, tuttofare. Ogni anno, con l’avvicinarsi dell’estate, alberghi, ristoranti e attività della riviera emiliano-romagnola ricercano figure professionali per la stagione estiva. Oltre 300 offerte di lavoro già presenti. Risultato: solo 17 “mi piace” e una misera condivisione. E quindi anche i lidi romagnoli non se la passano meglio, nella ricerca di assistenti dei bagnanti”.

L’articolo poi, in chiusura, cita anche il problema dello sfruttamento e del precariato del lavoro da bagnini, da tempo considerato una piaga in questo particolare settore. “La scorsa estate la Cgil di Taranto ha denunciato la storia di un ragazzo di 24 anni con brevetto da bagnino che, in un lido della litoranea ionico- salentina, lavorava quasi 12 ore al giorno per guadagnare solo 40 euro”, conclude il giornale.

Fonte: La Repubblica