“Le più grandi invenzioni della storia”, il telefono: sull’inventore una contesa durata più di 100 anni

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telefono

Alexander Graham Bell è spesso considerato l’inventore del telefono, ma in realtà è stato solamente il primo a brevettarlo. Ma in quanti di voi conoscono il fiorentino Antonio Meucci? Il fiorentino Antonio Meucci ha inventato un dispositivo di comunicazione in grado di trasformare il suono in segnali elettrici quasi un decennio prima di Bell, nel 1849, chiamandolo “telettrofono“. Nell’immagine il primo apparecchio di Meucci oggi conservato al Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci a Milano.

Telefono
Telettrofono di Meucci

Il telettrofono – o telefono magnetico – era composto di due parti, un trasmettitore ed un ricevitore, collegate tra di loro da un filo e delle asticelle calamitate. All’emissione di un suono (messaggio), la membrana trasmittente vibrava, alterando la corrente del magnete. Questa alterazione viaggiava lungo il filo e raggiungeva la seconda membrana; quindi, la vibrazione della membrana ricevente permetteva poi di riprodurre il suono.

Meucci vs Bell: una contesa durata più di 100 anni

Per lungo tempo Antonio Meucci e Alexander Graham Bell si contesero la paternità del telefono. Per quale motivo? Nel 1871, quando Meucci decise di depositare il brevetto del telettrofono non disponeva di 250$ per depositare un brevetto regolare. Allora fu costretto a richiedere un caveat, un brevetto rinnovabile annualmente al costo di 10$.

L’anno successivo – nel 1872 – Meucci si rivolse all’American District Telegraph Co. di New York, per poter sperimentare il suo apparecchio sulle loro linee telegrafiche ed entrò in contatto con Alexander Graham Bell, il quale faceva da consulente alla compagnia.

Dopo aver promesso il suo aiuto, l’azienda tergiversava con pretesti vari, così Meucci richiese la restituzione delle descrizioni e dei disegni consegnati: gli fu risposto che erano stati smarriti.

Nel 1874, però, Meucci faticò a trovare qualcuno che potesse prestargli 10$ per il rinnovo del caveat, quindi si vide costretto a rinunciare e decise anche di chiedere la restituzione dei disegni all’American District Telegraph Co.

Le difficoltà economiche di Meucci permisero a Bell nel 1876 di richiedere un brevetto per il suo telefono elettrico. Questo diede vita ad un acceso dibattito: da una parte Meucci, sostenuto dalla Globe Telephone Co. di New York, affermava l’originalità della sua invenzione; dall’altra Bell, spalleggiato dalla Bell Telephone Company, vantava i diritti garantiti dal brevetto. Tale disputa culminò in un processo che si concluse solo nel 1887, quando il giudice della Corte Distrettuale di New York concluse che: Meucci avrebbe realizzato un telefono meccanico, mentre Bell elettrico. Quindi nei fatti questa sentenza diede ragione a Bell.

Il dibattito si aprì nuovamente negli anni ’30 quando Guglielmo Marconi – allora presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche – organizzò l’Esposizione Universale di Chicago del 1933. Il tema erano i progressi in campo scientifico dell’Italia. Per l’occasione Marconi incaricò le Officine Galileo di ricostruire due prototipi di telefoni di Meucci. Questo lavoro portò alla luce nuovi materiali e riacceso i riflettori su chi fosse l’inventore del telefono.

La ricerca di materiale svolta in occasione dell’Esposizione Universale di Chicago fu cruciale e determinante per gli storici moderni che negli anni 2000 dovettero ricostruire la vicenda. Infatti, soltanto l’11 giugno 2002, il Congresso degli Stati Uniti emanò la sentenza che mise per un punto fermo alla vicenda e riconosciuto Antonio Meucci quale padre del telefono.

Graham Bell – Meucci

La prima linea telefonica e i primi centralini

Nel 1877 fu completata la costruzione della prima linea telefonica regolare tra Boston e Somerville, nel Massachusetts. Nel 1880 c’erano 47.900 telefoni in tutta l’America. Nel 1894, New York, Chicago e Boston erano collegate. Il servizio telefonico transcontinentale, tuttavia, si sviluppo solo nel 19° secolo.

Il primo centralino telefonico fu creato contemporaneamente alla prima linea telefonica: 1877 a Boston. Il primo brevetto di centralino telefonico, tuttavia, non fu stabilito fino al 17 gennaio 1882, quando a riceverlo fu Leroy Firman. Nel 1971, Erna Schneider Hoover aveva brevettato la prima centrale telefonica computerizzata.

L’evoluzione del telefono fino ad oggi

Dal primo telefono ad oggi i progressi sono stati innumerevoli. Il suo utilizzo si diffuse soprattutto a partire dagli anni ’20, quando cominciarono ad apparire anche le prime utenze domestiche. Sempre in questi anni si assiste, da un lato alla comparsa dei primi servizi di telecomunicazione; dall’altro a un cambio dell’aspetto del telefono: trasmettitore e ricevitore si assemblano insieme nella “cornetta”.

Nella foto sotto, anni Venti. Il telefono comincia a essere usato anche per conversazioni private. Nel 1925 in Italia c’erano 130mila apparecchi.

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Conversazioni private

Col passare degli anni gli apparecchi sono diventati sempre più sofisticati e diversificati. Oltre al design, i telefoni cambiano scopo e dimensione. Infatti tra gli anni ’70 e ’80 si assiste ad una progressiva comparsa dei telefoni portatili a scapito delle cabine telefoniche.

Gli anni ’90 hanno segnato un’altra importante tappa della storia delle telecomunicazioni con la nascita di internet e degli smartphone. Oggi oltre a chiamare e scrivere messaggi è possibile: mandare email, fare foto e video, navigare in Internet, archiviare dati, pagare e molto altro. Di fatto, il telefono è diventato uno strumento essenziale della nostra quotidianità.


Le più grandi invenzioni della storia

di  LUCA FUSARO

La storia dell’umanità è ricca di scoperte memorabili, nate dall’ingegno, dalla casualità o da una combinazione dei due fattori. Alcune hanno cambiato il corso della storia e plasmato il mondo intero; difficilmente potremmo immaginare il nostro stile di vita di oggi, senza di esse. In questa serie di articoli vedremo quali sono le invenzioni e le scoperte più grandi e più utili di sempre, considerando la loro storia e l’impatto che hanno avuto sulla società moderna.

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