“Le più grandi invenzioni della storia”, la Radio: l’invenzione che ha rivoluzionato il nostro modo di comunicare

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Guglielmo Marconi

La radio fu il frutto di invenzioni precedenti come il telegrafo e di diverse ricerche indipendenti che contribuirono allo sviluppo della tecnologia che oggi tutti conosciamo.

La radio ha una lunga storia, che parte dalla scoperta dell’esistenza delle onde elettromagnetiche da parte del fisico tedesco Heinrich Rudolf Hertz (1857 – 1894). Hertz fu il primo a dimostrare sperimentalmente l’esistenza delle onde elettromagnetiche già scoperte teoricamente da James Clerk Maxwell, teorico nel 1864 dell’elettromagnetismo, con un apparato di sua invenzione, il dipolo hertziano, in grado di emettere e ricevere onde radio. In suo onore, nel sistema internazionale, la frequenza è misurata in hertz

Foto: a sinistra Heinrich Rudolf Hertz, a destra James Clerk Maxwell

Chi ha inventato la radio?

La scoperta delle onde elettromagnetiche catturò l’attenzione di due fisici intraprendenti: l’italiano Guglielmo Marconi ed il russo Aleksandr Stepanovič Popov.

Questi due studiosi vivevano in zone completamente diverse del globo eppure, senza saperlo, cominciarono a lavorare contemporaneamente sul medesimo progetto, ossia la costruzione di una tecnologia in grado di inviare e ricevere segnali radio anche a notevoli distanze. Tra il 1895 ed il 1896 Popov costruì un ricevitore in grado di captare segnali emessi da lontano e ne dimostrò il funzionamento durante alcuni esperimenti a San Pietroburgo.

In Italia il giovane Guglielmo, appena ventenne, dalla sua tenuta di Pontecchio Bolognese, riusciva a potenziare il suo apparecchio tanto da far passare i segnali da una parte all’altra di una collina. Era l’inverno del 1895. Purtroppo in Italia le capacità di Marconi furono sottovalutate, il che lo costrinse a proseguire e terminare la sua invenzione in un paese estero, l’Inghilterra e precisamente a Londra. Il 5 marzo 1896, anticipando Popov solo di qualche settimana (21 giorni!), Marconi presenta la prima richiesta provvisoria di brevetto, con il numero 5028 e con il titolo “Miglioramenti nella telegrafia e relativi apparati”. 

Detector magnetico Marconi utilizzato nella campagna sperimentale a bordo della Carlo Alberto nell’estate del 1902. Esposto al Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci di Milano.

La corsa all’invenzione del secolo era stata vinta da Marconi – Naturalmente il primo apparecchio non era molto potente, ma lo stesso Marconi – che nel 1909 vinse il premio Nobel per la fisica – provvide a miglioralo per smentire gli scettici che credevano fosse impossibile utilizzare le onde radio per comunicazioni da grandi distanze. Quando riuscì a far passare un segnale attraverso l’Oceano Atlantico, il 12 dicembre 1901, nessuno poté più mettere in discussione la portata epocale di questa novità. Il messaggio – tre punti della lettera S del codice Morse – parte da Poldhu, in Cornovaglia, dal grande trasmettitore dotato di un’antenna alta 130 metri, viaggia per più di 3000 chilometri fino a raggiungere l’isola canadese di Terranova dove Marconi e i suoi assistenti Kemp e Paget erano in ascolto.

Perché la radio fu così importante?

Oltre a fungere da apripista a successive invenzioni come la televisione, la radio accorciò idealmente le distanze tra le persone: ora un americano a New York poteva inviare un messaggio vocale ad un amico in Francia!

Inoltre furono importanti le applicazioni in campo navale, perché gli S.O.S inviati da imbarcazioni in difficoltà poteva davvero chiamare in breve tempo l’aiuto dei soccorsi e salvare molte vite, compresi i 705 superstiti del Titanic

Quando poi la radio divenne un apparecchio ad uso domestico, le trasmissioni assunsero ulteriore importanza.

Da una parte infatti si diffuse l’abitudine ad ascoltare la musica, permettendo lo sviluppo di nuove forme artistiche, dall’altra questa tecnologia fu un grande strumento nelle mani della politica. Il regime fascista di Mussolini, ad esempio, fece ampio ricorso alla radio per propagandare proclami e discorsi al popolo.

L’invenzione di Marconi trovò applicazione pratica anche in ambito militare: durante la prima guerra mondiale i soldati fecero largo uso dello strumento radiofonico per comunicare tra reparti e per intercettare con più facilità i nemici.

Funzionamento ed evoluzione della radio

L’utilizzo della tecnologia consiste nel ricevere un segnale radio di una certa frequenza, ossia il canale. La “cattura” di questa frequenza si chiama sintonia (da qui il verbo “sintonizzarsi”), mentre l’insieme delle tecniche per permettere la ricezione del segnale si chiama modulazione. Una volta modulato, il segnale passa dal ricevitore (che può essere la radio dell’automobile) che lo codifica e lo trasmette sotto forma di suono.

Naturalmente la radio progettata da Marconi non è la stessa che usiamo oggi. Per migliorare la qualità delle trasmissioni infatti, ora negli apparecchi più moderni viene installata la radio digitale o Digital radio, per dirla all’inglese.

Il Digital Audio Broadcasting (DAB) in realtà venne sviluppato già negli anni ’90, ma in Italia si è diffuso il suo utilizzo solo da poco, tra l’altro con l’impiego dell’evoluzione della tecnologia, la DAB+. Questo nuovo modo regala una qualità del suono molto maggiore, azzera le interferenze e consente la presenza di contenuti multimediali come i “sottopancia” dove si indicano i titoli delle canzoni trasmesse dall’emittente.

Il 13 febbraio di ogni anno, in tutto il mondo, si celebra il Giorno Mondiale della Radio.

Magari oggi può sembrare un mezzo un po’ antiquato, ma la radio fu una delle invenzioni più importanti della modernità, che cambiò totalmente il nostro modo di comunicare.


Le più grandi invenzioni della storia

di  LUCA FUSARO

La storia dell’umanità è ricca di scoperte memorabili, nate dall’ingegno, dalla casualità o da una combinazione dei due fattori. Alcune hanno cambiato il corso della storia e plasmato il mondo intero; difficilmente potremmo immaginare il nostro stile di vita di oggi, senza di esse. In questa serie di articoli vedremo quali sono le invenzioni e le scoperte più grandi e più utili di sempre, considerando la loro storia e l’impatto che hanno avuto sulla società moderna.

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