Legalizzazione cannabis, Donvito (Aduc): “ostruzionismo in parlamento, dare parola a cittadini con referendum”

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Vincenzo Donvito presidente dell’associazione Aduc lancia in un comunicato la proposta di un referendum sulla legalizzazione della cannabis per uso ricreativo, coltivazione e autocoltivazione. “Le direzioni per accelerare questo processo sono due: parlamentare ed extra-parlamentare – spiega Donvito -. Per la direzione parlamentare, l’impresa, nonostante tante disponibilità (quasi tutte di facciata, c’è sempre qualcosa di più importante a cui stare dietro…), appare ardua. Le opposizioni (quasi tutte opportunistiche e ideologiche) hanno avuto buoni risultati fino ad oggi e non si può escludere che continuino ad averle: le forme di ostruzionismo sono diverse ed efficaci. Occorre continuare, ovviamente, ma la realtà sembra che sia questa”.

“Per la direzione extra-parlamentare, relativamente al consenso, l’impresa sembra che sia a buon punto. Ma non basta. Occorrono iniziative diffuse, soprattutto in luoghi in cui ci sono le persone contrarie e con dubbi, per far meglio conoscere la realtà dei fatti, soprattutto degli effetti/conseguenze in quei Paesi dove la legalizzazione completa è tale. Le iniziative in corso, volutamente o meno da parte degli organizzatori, sembra che si rivolgano solo a chi ne è già convinto… “vizio” di molte manifestazioni, ma è importante che se ne abbia la consapevolezza per cercare di cambiare metodo. La crescita del consenso negli elettori è importante perché non si può escludere che falliti i tentativi parlamentari, è agli elettori direttamente che occorrerà rivolgersi. E’ bene quindi non incancrenirsi sul percorso parlamentare ma capire quando lo stesso sia divenuto fine a se stesso e fare il salto verso il referendum”.

“Con la stagione referendaria che comincia dal prossimo luglio (legalizzazione eutanasia e riforma giustizia), è probabile che nuova fiducia verrà data agli elettori sul potenziale riformatore dello strumento referendario (come ci hanno insegnato i radicali di Pannella nel secolo scorso). Negli ultimi anni il referendum si è screditato per la caratterizzazione partitica che è stata data a quesiti che, invece, proprio per essere oggetto di referendum – conclude Donvito – devono essere trasversali ai partiti e solo giudicandi dalle opinioni dei singoli. I quesiti eutanasia e giustizia sono in questa direzione. Lo stesso vale per la cannabis”.