Luciano Parolin: il cordoglio dell’amministrazione comunale, di Carlo Albera e di Giovanni Bertacche a nome di tanti vicentini

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Luciano Parolin
Luciano Parolin

Sabato scorso è scomparso Luciano Parolin, come ricorda oggi anche il Comune di Vicenza, ex docente, storico, memorialista, animatore culturale, autore di numerose pubblicazioni attraverso le quali ha svelato aspetti inediti in particolare della toponomastica cittadina (leggi «Luciano Parolin, l’ultimo menestrello di Vicenza. Lo ricorda ViPiu.it, gli scrive il fratello Massimo, lui già descrive le vie del regno dei Cieli»).

Non potendo riportare tutte le frasi di chi abbiamo incontrato fra quelli, tanti, che lo conoscevano e tutti suoi estimatori e “amici”, riportiamo di seguito i messaggi del Comune e quelli che ci hanno inviato Carlo Albera e Giovanni Bertacche per la scomparsa di Luciano Parolin.


Nel 2020 Luciano Parolin ha ricevuto dall'amministrazione una targa per il legame con la sua città testimoniato dalla prolifica produzione libraria frutto delle sue approfondite ricerche storiche
Nel 2020 Luciano Parolin ha ricevuto dall’amministrazione una targa per il legame con la sua città testimoniato dalla prolifica produzione libraria frutto delle sue approfondite ricerche storiche

Ai familiari l’amministrazione comunale esprime cordoglio e vicinanza per la sua perdita, ricordando la grande passione che Parolin aveva per la storia di Vicenza, alla quale ha dedicato anni di studi. Questa sua attitudine lo ha portato a ricoprire il ruolo di membro della Commissione consultiva per la toponomastica del Comune di Vicenza, per la quale si è speso con dedizione e spirito di iniziativa.

Instancabile animatore della vita culturale della città, ha inoltre organizzato varie iniziative, tra cui la Marcia delle 7 porte, con le quali ha accompagnato i cittadini alla scoperta delle contrade e delle piazze di Vicenza“.

Comune di Vicenza


Dispiace per la scomparsa di Luciano, era esperto di toponomastica e doveva venire anche il 24 Maggio nella Parrocchia di S. Bortolo per parlare del vecchio quartiere. Gli avevo fornito del materiale. Grande suo merito è stato anche la riqualificazione di porta S. Croce oltre che la passeggiata, quasi annuale,  che faceva fra le nove porte della città. Era stato anche professore di Luca Bassanese che ricordo, me lo disse davanti a Luca quando quest’ultimo ricostruì il suo percorso scolastico davanti a lui e a me. Buon viaggio. Che la terra ti sia lieve, caro Luciano.

Carlo Albera


A Luciano ci accomunava l’amore anzi la passione per la ‘nostra’ val di Posina, lui per esservi nato e purtroppo per lui lasciata molto presto; io per averla conosciuta, abitata e rimpianta durante le vacanze dei primi imbranati innamoramenti.
È anche per questo che Luciano sentiva un legame speciale per me; considerava quel mio attaccamento con la sua terra d’origine una specie di parentela terragna. Raccontami raccontami, come sei arrivato lassù, era il suo desiderio di sentir parlare quel suo magico mondo. E presto in forza di questo legame esclusivo abbiamo cominciato a stimarci e a collaborare.

Lui mi passava informazioni sulla storia di Vicenza che utilizzavo per i miei opuscoli di VicenzaInCentro e nel contempo mi chiedeva di collaborare con l’associazione. Prendeva così parte agli incontri al centro Proti o alle uscite in città. Non mancava in tali occasioni di suggerire opportune aggiunte o perfino correzioni alle descrizioni di luoghi o momenti. Era felice di passarmi il suo ultimo lavoro annunciando però che aveva in preparazione un altro impegno.

Insomma una catena ininterrotta di studi e relative stesure sulla città. Ad ogni incontro non ti lasciava neppure respirare tanta era la sua foga nel raccontarti l’ultima sua impresa: che si trattasse di una novità libraria o di una scoperta nelle sue certosine ricerche d’archivio. E quanti inviti lui a me e io a lui di condurre insieme le rispettive comitive a visitare la città. Ciò che non ci fu mai concesso a causa di disponibilità personali diverse. Poco importa, noi nonostante tutto, restavamo in contatto sempre per la prossima occasione.

Nell’ultima telefonata, mi annunciava stoicamente la gravità del suo male, gli proponevo di coronare la nostra lunga amicizia, con un salto a Posina. Lassù vado a presentare il mio lavoro ‘Il Curato di Ignago‘ che era partito da cappellano di Posina. Tu Luciano che ne hai conosciuto la storia anche per aver frequentato la chiesa dei Cervi costruita proprio da quel mitico prete di cui si conservano là alcune memorie, mi potrai accompagnare.

Ci racconteremo i tanti aneddoti di cui è costellata la vita di quel prete che ha colpito me per essere vissuto nel mio paesello di Ignago e prima nel tuo in quel di Posina. Purtroppo i nostri sogni si sono interrotti, il destino non ci ha concesso quel giorno tanto sospirato. Dovrò salire a Posina senza la tua simpatica invadenza e mi dovrò accontentare di raccontare del pretino di Posina che quasi sfuggirà dal suo vescovo per correre in Argentina in cerca dei posenati costretti a emigrare laggiù per sfamarsi.

Addio Luciano una serata di concorrenza tra le tue inesauribili informazioni e le mie notizie asciutte quando anche scarne non le avremo più. Sarà per un’altra vita e allora continueremo a rivaleggiare amichevolmente a chi racconterà l’ultima, la più interessante.
Vicenza lì 13 maggio 2023
Giovanni Bertacche