Manovra, il costo bollette è la priorità per Confartigianato Imprese Veneto

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“La manovra di bilancio si colloca in una fase drammatica per l’Italia e l’intera Europa. In particolare la ricaduta della corsa dei prezzi dell’energia sui bilanci di imprese e famiglie è di entità straordinaria.

Nel 2022 il caro bollette per le micro e piccole imprese del veneto vale 2,5 miliardi di euro, un incremento che pesa per il 6,1% del valore aggiunto creato dalle imprese fino a 49 addetti, generando un pesante impulso recessivo. L’impatto dei costi dell’energia sta condizionando le scelte di politica fiscale. Apprezziamo quindi lo sforzo del Governo che, nel mantenere ben dritta la barra sui conti della finanza pubblica, concentra le risorse della Legge di bilancio su questa priorità”.

E’ quanto sottolinea il Presidente di Confartigianato Imprese Veneto Roberto Boschetto secondo il quale “malgrado i margini stretti abbiamo delle proposte a costo zero, ma di forte impatto per le nostre imprese che abbiamo definito in alcuni emendamenti alla legge di bilancio che verranno proposti alle commissioni parlamentari di riferimento in sintonia con la confederazione nazionale di Confartigianato.

Tra questi, ribadiamo la nostra proposta di semplificare l’acquisizione del beneficio del contributo energia elettrica e gas con l’applicazione del meccanismo dello sconto sul corrispettivo sulle bollette, così che si possa ottenere un beneficio diretto, immediato e senza obbligo di ulteriore certificazione. In altri termini, il credito d’imposta spettante all’impresa sarebbe riconosciuto sotto forma di sconto praticato dal fornitore sulle successive fatturazioni.

Quest’ultimo potrà compensare il credito acquisito senza limiti temporali di utilizzo. Gli potrebbe anche essere riconosciuto un interesse finanziario sull’operazione, non tassabile ai fini IRES né IRAP. Proponiamo anche di prevedere un incremento al 50% del credito d’imposta per le imprese non energivore e non gasivore, per il 1trim. 2023. Inoltre, sarebbe opportuno prevedere un azzeramento degli oneri di sistema del settore elettrico fino al giugno 2023.

Sollecitiamo inoltre l’attuazione della riforma del sistema tributario all’insegna della semplificazione degli adempimenti e della riduzione della pressione fiscale sugli imprenditori. E, sulle misure rivolte a ridurre gli oneri burocratici in capo alle imprese chiediamo di prevedere l’abolizione delle disposizioni previste dalla legge n. 124/2017 inerenti all’obbligo di rendere pubblico il percepimento di sovvenzioni e contributi statali. Queste informazioni possono essere già acquisite pubblicamente tramite consultazione del RNA.

E’ assurdo pensare di imporre un obbligo, con relative sanzioni, che si sostanzi nel comunicare alla P.A. ciò che la stessa P.A. ti ha riconosciuto ed erogato.

Sul fronte delle politiche del lavoro chiediamo di ridurre il costo del lavoro a carico delle imprese tramite la detassazione e decontribuzione degli aumenti salariali e delle voci retributive derivanti dalla contrattazione territoriale di II° livello oltre che l’azzeramento dell’Irpef per i servizi di welfare contrattuale erogati dagli Enti Bilaterali.

Nonostante i margini stretti – conclude Boschetto – un po’ di risorse aggiuntive le chiediamo su alcuni strumenti utili per sostenere gli investimenti e la liquidità delle micro e piccole imprese. Tra questi, il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali anche non 4.0, almeno quelli sostenuti per dotarsi di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. Oltre al Fondo di garanzia per le Pmi, il Fondo per il sostegno alle filiere produttive made in Italy”.