Processo Marlane Marzotto bis: tra gli indagati i vicentini Silvano Storer, Antonio Favrin e Attilio Rausse

1114
Analisi sul terreno della ex Marlane Marzotto
Analisi sul terreno della ex Marlane Marzotto

In aula, ieri 16 maggio, il processo Marlane Marzotto bis (fonte IlMioComune.it). Dopo gli scavi, la conclusione delle perizie si passa alla questione “tecnica” dell’incidente probatorio. Una udienza importante per il secondo processo dedicato alla presenza di veleni nei terreni della ex fabbrica tessile chiusa dal 2004.

Gli indagati sono accusati di omicidio colposo e lesioni e sono: Silvano Storer, 73 anni, amministratore delegato del gruppo Marzotto dal 1997 al 2001; Antonio Favrin, 81 anni, vicepresidente vicario della Confindustria veneta, amministratore delegato della Marzotto Spa dal 2001 al 2004, Attilio Rausse, 72 anni, responsabile dello stabilimento al 2003 al al 2004; Carlo Lomonaco, 73 anni, caporeparto tintoria dal 1973 al 1988 e responsabile dello stabilimento dal 2002 al 2003; Vincenzo Benincasa, 74 anni, responsabile dello stabilimento dal 1997 al 2002; Salvatore Cristallino, 71 anni, responsabile del reparto tintoria dal 1989 al 2003; Ivo Comegna, 68 anni, responsabile del reparto tintoria dal 1981 al 1986 e del reparto finissaggio dal 1986 al 2004.

I periti nominati dal Gip del tribunale di Paola, hanno riferito, all’ultima udienza di fine marzo, sulle analisi e sui carotaggi effettuati all’interno e all’esterno dello stabilimento. Attività che, fra l’altro, sono costate circa 81mila euro. E’ stata evidenziata la presenza di valori superiori alla norma, in particolare, per sostanze come il Cromo totale e Cromo esavalente, presente nei rifiuti e nei terreni. Rilevata la presenza di Cadmio, Nichel e Cobalto.

Analisi effettuate anche nelle falde acquifere dove è stata rinvenuta una sostanza ritenuta altamente cancerogena, come il tricloroetilene. Le analisi peritali sono state disposte dal Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Paola, Maria Grazia Elia, volute dalla Procura della Repubblica, coordinata dal procuratore capo Pierpaolo Bruni.

I precedenti processi (cfr. “Marlane Marzotto. Un silenzio soffocante” di Giorgio Langella, edizioni Vicenza Papers di VicenzaPiù, ndr) nei vari gradi di giudizio, è bene ribadirlo, si sono conclusi con l’assoluzione di tutti gli imputati. Nel Marlane Marzotto bis, c’è la contestazione di circa trenta nuovi decessi per cause tumorali, avvenuti negli ultimi anni, e un centinaio circa di persone offese. Secondo quanto è emerso negli ultimi mesi, la presenza di tricloroetilene, potrebbe essere stata motivo di infortuni a numerosi lavoratori, sia nel periodo di proprietà della società Eni che in quello della Marzotto, inquadrabile negli anni tra il 1980 ed il 1993.

Sostanze come il Nichel, Cobalto e Cadmio, in particolare, sono state rinvenute all’interno di un condizionatore installato all’interno dello stabilimento. Ma il processo mira ancora una volta a dimostrare la presenza di un nesso di causalità fra le sostanze rilevate e le morti per tumore.

Gli avvocati di parte civile sono: Lucio Conte, Emanuela Marragony, Francesca Rinaldi, Antonio Zecca, Salvatore Staiano, Bruno Ganino, Antonio Feraco, Roberto Romei, Pasquale Vaccaro, Pietro Sammarco, Francesco Sirimarco, Valeriano Greco, Rossella Marchese, Barbara Esposito. Gli avvocati della difesa sono: Angelo Giarda, Enrico Giarda, Nico D’Ascola, Guido Calvi, Paolo Sisto, Niccolò Ghedini, Paolo Giacomazzo, Stefano Putinati, Gianluca Luongo, Patrizia Morello, Licia Polizio, Pietro Perugini.