Medico vaccinatore dell’Ulss 8 Berica arrestato dai carabinieri: simulava vaccinazioni e in alcuni casi si faceva pagare

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Giorgio Schiavo Sterzi, medico di assistenza primaria e vaccinatore della ULSS 8 – Berica, è stato arrestato oggi con l’accusa* di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, peculato, corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio.

Questa mattina i carabinieri di Valdagno e del Nas di Padova hanno eseguito una ordinanza di misura cautelare agli arresti domiciliari emessa nei confronti del medico vaccinatore dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Vicenza, su richiesta della Procura della Repubblica di Vicenza.

Dalle indagini sarebbero emersi nei confronti dell’indagato numeri oltre la media del distretto in termini di incremento di assistiti (da 891 pazienti originari al 1° marzo 2021 agli oltre 1.461 del 15 marzo 2022), assistiti esenti da vaccinazione per pregresse patologie, tamponi antigenici eseguiti (sul portale dell’Azienda sanitaria risultavano eseguiti 3.590 tamponi ma il medico ne aveva ricevuti solo 45 per l’anno 2020 e 21 nel primo semestre dell’anno 2021) presso gli ambulatori di Trissino e Castelgomberto.

Circostanza queste segnalate alla procura berica dalla dirigenza sanitaria e in qualche modo accertate dagli investigatori dall’ascolto di altri medici di base che hanno loro riferito che “taluni assistiti avevano loro chiesto con insistenza l’emissione di certificati di esenzione dall’obbligo vaccinale e, a fronte del rifiuto da essi opposto per l’assenza di esigenze sanitarie giustificative, erano transitati a carico di Schiavo Sterzi”.

Il medico è stato inoltre intercettato telefonicamente e all’interno degli studi medici che frequentava. Secondo gli inquirenti ci sarebbero prove sul fatto che il dottore simulasse l’esecuzione dei tamponi antigenici e vaccinazioni, rilasciando poi false attestazioni per l’ottenimento del Green pass. Tra i beneficiari – secondo la procura – anche colleghi a vario titolo dello stesso ma da lui “non assistiti o comunque acquisiti come pazienti poco prima del rilascio della certificazione”.

Dalle intercettazioni emergerebbe inoltre che Giorgio Schiavo Sterzi, in alcuni frangenti, intimorito dalle notizie circa arresti di altri colleghi per pratiche analoghe, iniettasse solo quantità minime del vaccino, gettando la parte restante.

Le accuse salgono in un crescente di gravità poiché gli inquirenti sostengono che in qualche occasione Schiavo Sterzi avrebbe anche preso denaro per simulare le vaccinazioni.

“Il reato di peculato – spiega la Procura di Vicenza – è stato oggetto di contestazione in relazione alla continua dispersione o impossessamento del farmaco vaccinale ricevuto dalla ULSS 8 per la somministrazione ai pazienti, allo scopo di simulare, in occasione di possibili controlli, l’effettiva indisponibilità delle dosi per avvenuta inoculazione del vaccino e cancellare le tracce dell’illecita attività”.

Con il medico vaccinatore della Ulss 8 Berica risultano indagate altre sette persone nei cui confronti si procede per i reati di concorso in falsità ideologica, quali istigatori e determinatori delle condotte materiali del medico, e per alcuni di esse, anche per i delitti di istigazione al compimento di atti contrari ai doveri di ufficio e di concorso in peculato.

“Tra gli altri – spiega ancora la procura – e per i reati di concorso in falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale ed in peculato, è coinvolto un militare dell’Arma dei Carabinieri nei cui confronti questa Procura ha formulato richiesta di applicazione della misura interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio e servizio, sulla quale il Giudice ha fatto riserva di provvedere all’esito dell’interrogatorio.

Gli accertamenti proseguono per l’identificazione delle altre persone che hanno illegalmente beneficiato delle false attestazioni ed in tale prospettiva sono state eseguite nella mattinata di oggi operazioni di perquisizione e sequestro negli studi e nell’immobile di residenza dello Schiavo Sterzi per l’acquisizione di ulteriori elementi di prova dell’ illecita attività”, conclude la nota del Procuratore della Repubblica di Vicenza, Lino Giorgio Bruno.

*In osservanza delle disposizioni del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 188 si rappresenta che il procedimento penale è in fase di indagine preliminare e che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine in relazione alla vicenda di seguito riferita sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.