Minturno: Monte d’Argento è diventato Monumento Naturale della Regione Lazio

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Monte d'Argento, neo area protetta.
Monte d'Argento. Credits: Corriere Nazionale.

Il 2020 è stato un anno particolare in cui tutte le attenzioni sono state letteralmente fagocitate dall’incalzare della pandemia e da tutte le sue conseguenze. Ma ci sono state anche tante belle notizie a riequilibrare le cose: una di queste, l’istituzione a Monumento Naturale della Regione Lazio del Monte d’Argento, a Minturno.

Un nuovo simbolo del Parco Regionale Riviera di Ulisse – La notizia risale all’autunno 2020. Monte d’Argento è entrato a far parte delle aree naturali gestite dal Parco Regionale Riviera di Ulisse – per contiguità territoriale – come Monumento Naturale dalla Regione Lazio grazie alla sua rilevanza storico-archeologica, alla sua flora a macchia mediterranea e alla sua fauna, con particolare attenzione alla peculiare ed eterogenea comunità ornitica che lo abita.

La proposta era stata depositata nel Febbraio dello stesso anno.

Minturno, il Monte d'Argento è Monumento Naturale.
Monte d’Argento. Credits: ParchiLazio.it

L’annuncio del provvedimento (istituito con Decreto del Presidente della Regione Lazio n.T00063 e pubblicato sul BURL n. 126 del 15/10/2020) è stato fatto dall’assessora regionale Enrica Onorati che ha sottolineato quanto queste iniziative siano importanti perché capaci di influire sul turismo e di contribuire, quindi, al miglioramento del quadro economico complessivo locale, soprattutto nel delicato e articolato momento storico del post-lockdown.

L’area del Monte d’Argento è parte del Comune di Minturno, per una superficie di 5,5 ettari, ed è situata nel territorio che fa parte della costa a sud della provincia di Latina prospiciente il Golfo di Gaeta, a confine con la Campania, caratterizzata da diversificati elementi di rilevante interesse naturalistico, scientifico e storico-archeologico. Da un lato abbiamo un contesto naturalistico in cui spicca la tipica vegetazione della macchia mediterranea, dall’altro il sito storico-archeologico di Castrum Argenti per il quale i relativi scavi hanno portato alla luce – nell’area di crinale del Monte d’Argento – importanti testimonianze di epoca medievale, ma anche segni di una presenza antropica risalente all’epoca preromana. L’area è, inoltre, segnalata e sottoposta a tutela nel Piano Territoriale Paesistico Regionale, perché interessata da beni paesaggistici e individuata come “bene d’insieme”.

Enrica Onorati, Assessora Regione Lazio

Entusiasta anche Carmela Cassetta, presidente dell’ente Parco Regionale Riviera di Ulisse, che ha accolto con orgoglio questo nuovo impegno:

La nostra mission si sta, nel tempo, focalizzando nel tenere insieme le esigenze di conservazione ambientale con quelle di fruizione da parte del pubblico di aree a forte impatto turistico che sono, di fatto, siti archeologici a cielo aperto. Con l’attuale acquisizione di Monte d’Argento che segue quelle della Duna di Capratica a Fondi e della sponda laziale del fiume Garigliano, stiamo portando a termine una visione di territorio compatto, da lungo tempo auspicata.

Carmela Cassetta, presidente Parco Regionale Riviera di Ulisse

Il Monte d’Argento è entrato, così, in una nuova dimensione di protezione, educazione ambientale e, ovviamente, promozione.

Una posizione privilegiata – Monte d’Oro e Monte d’Argento delimitano il litorale comune tra la frazione di Scauri e Minturno. I loro nomi omaggiano i riflessi dei raggi del sole sul mare che colorano il panorama guardando in loro direzione e si tratta di promontori che, in realtà, un tempo si inserivano perfettamente nel paesaggio dunale che caratterizzava l’intero circondario. Oggi di quei rilievi lussureggianti di verde rimane molto poco ma, più in là, la spiaggia di Sabaudia ha fatto del cordone dunale più lungo d’Europa un tratto distintivo della propria identità.