“Il mondo sotto assedio. Per cosa poi?”: il discorso della domenica di Walter Mauriello, presidente di Meritocrazia Italia

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Walter Mauriello, presidente di Meritocrazia Italia
Walter Mauriello, presidente di Meritocrazia Italia

Da un posto non troppo distante da noi, scrive nel suo discorso della domenica, che proviamo a riportavi, Walter Mauriello, presidente di Meritocrazia Italia, l’eco del tumulto di bombe e sparatorie giunge alle nostre orecchie. La guerra, le immagini di distruzione e annientamento, sono diventate parte della nostra quotidianità, tanto da non suscitare più il nostro stupore iniziale. Questi orrori hanno perso il potere di toccare le corde più profonde della nostra sensibilità. Tuttavia, il problema cresce di giorno in giorno, con nuovi fronti che si aprono e un crescente numero di vittime.

“E tutto questo, per quale motivo?” si chiede Walter Mauriello.

La morale, che tutti portiamo con noi, ci spinge a indignarci, anche se non agiamo. Condanniamo la guerra da spettatori comodi, dal conforto dei nostri divani, senza tradurre le parole in azioni. Anzi, talvolta finiamo per schierarci a favore di una delle parti, perché, involontariamente, ci facciamo convincere che esistano contrapposte posizioni ideologiche alla base di tutto.

La verità, però, è che ogni vita persa è sacrificata sull’altare degli interessi economici di alcuni.

Un autore che scriveva su l’epoca rinascimentale sosteneva che nel 1602 il mondo era stato sconvolto e regnava il caos più totale. Fu in quei tempi che furono riveduti completamente i concetti astronomici e le credenze sulla struttura del cosmo. Ambroise Paré iniziò la sua ricerca sul “mostruoso”, un segno dei cambiamenti straordinari di quell’epoca. Tutto sembrava andare al contrario. La virtù veniva perseguitata, il vizio esaltato. La verità taceva, mentre la menzogna dominava con tre lingue. I giovani languivano, mentre i vecchi si rinvigorivano. Gli animali si comportavano come esseri umani, e viceversa. Le giovani donne piangevano, mentre gli anziani ridevano. I leoni belavano, mentre i cervi andavano a caccia. Coloro che avrebbero dovuto essere leader, grazie alla loro saggezza e conoscenza, giacevano a terra, spezzati, dimenticati, umiliati, mentre gli ignoranti e inetti senza esperienza prendevano il comando.

Sono passati molti anni da quel tempo, eppure questa descrizione sembra ancora estremamente attuale. Sembrerebbe che nulla sia cambiato.

L’essere umano sembra condannato a un destino amaro. Parliamo di etica e moralità, ci indigniamo per i peccati altrui, ma spesso non riflettiamo sui nostri stessi errori.

Da sempre conduciamo le nostre vite con un finto senso di moralità, ma siamo debolmente trascinati da un finto benessere che ci porta a sprechi e al consumo compulsivo e veloce. Non rispettiamo l’ambiente e non ci rispettiamo.

Sembrerebbe davvero che il mondo sia capovolto. Per ripristinare l’ordine e ristabilire l’equilibrio, è necessaria la cultura. La cultura è la sola via.

Si narra di un’epoca in cui alla corte francese gli uomini venivano accusati di obbedire alle donne. E di un tempo in cui per le strade di Londra si deploravano gli uomini che indossavano orecchini e le donne che indossavano farsetti. Ma, col tempo, le donne sono diventate uomini, e gli uomini si sono trasformati in mostri.

Sono realtà che viviamo ancora oggi. Dobbiamo abbandonare la morale ipocrita e aprire gli occhi sulla realtà.

L’umanità è cresciuta grazie al dialogo, ed è incredibile che, nonostante l’incredibile evoluzione tecnologica che ha abbattuto le barriere spaziali e temporali, siamo ancora divisi e distanti. Abbiamo paura del confronto aperto.

Dobbiamo trovare il tempo per indignarci veramente, e il tempo per agire. Non dobbiamo permettere all’umanità di distruggersi da sola.

In un’epoca di pessimismo cosmico, non dobbiamo dimenticare i successi resi possibili dalla nostra ingegnosità. Nelle difficoltà, dobbiamo dimostrare che possiamo essere diversi e che possiamo risollevarci, vincendo le battaglie che meritano di essere combattute. I cittadini devono riacquistare forza, consapevolezza e potere.

Walter Mauriello, presidente di Meritocrazia Italia

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Fonte: Il mondo sotto assedio. Per cosa poi?

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