Polizia Locale Alto Vicentino salva 23enne che durante lockdown si era gettato dalla finestra: incremento interventi ASO-TSO per Covid

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intervento Polizia Locale Alto Vicentino
intervento Polizia Locale Alto Vicentino

L’episodio più eclatante si era verificato ul 25 giugno 2020, in occasione dell’esecuzione di A.S.O. nei confronti di richiedente asilo nigeriano di 23 anni, domiciliato in un appartamento gestito da un’onlus di Schio, a causa di episodi violenti nella struttura dove era ospitato. Nella circostanza, alla vista degli Agenti della Polizia Locale Alto Vicentino, l’uomo è corso nella cucina e, dopo avere prelevato un coltello per tenere a distanza gli agenti, si è gettato letteralmente dalla finestra del terzo piano.

Fortunatamente uno degli agenti riusciva comunque ad afferrarlo al volo e, con l’aiuto degli altri colleghi e con grandi difficoltà, a trarlo in salvo nonostante la sua resistenza attiva. Gran parte del salvataggio è stata anche documentata con un video realizzato da privato cittadino domiciliato nelle vicinanze (nella foto un fotogramma).

Il paziente è stato poi sedato da personale sanitario ed accompagnato per le cure al reparto di Psichiatria dell’Ospedale di Santorso. Come da normativa della Regione Veneto, la Polizia Locale, quale Polizia Amministrativa, è a disposizione dell’Autorità Sanitaria per l’esecuzione di Accertamenti Sanitari Obbligatori (A.S.O.) e Trattamenti Sanitari Obbligatori (T.S.O.).

Durante il lockdown solo per il Comune di Schio risulta che sono state impegnate ben 113,25 ore di servizio per il delicato compito, con un incremento di oltre il 60% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, dove le ore di servizio si erano attestate a 70,25.

Appare pertanto evidente come il lookdown, per quanto assolutamente necessario, abbia in qualche modo inciso sull’equilibrio dei soggetti più deboli, così come nelle famiglie e tra vicini di casa. Infatti nel periodo, al fine di superare problematiche di convivenza e di relazione sociale, parallelamente al provvedimento sanitario, è stata proposta all’Autorità Giudiziaria l’applicazione della Misura di Sicurezza della Libertà Vigilata a carico di due pazienti che si erano resi responsabili di minacce aggravate.

Entrambe le proposte sono state accolte dall’Autorità Giudiziaria ed eseguite con positivi risultati.


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