Dieci persone positive e già in isolamento. Operatori e altri 16 ospiti negativi, ma alcuni di questi ultimi in quarantena perché hanno avuto contatti stretti con i positivi.
E’ questa la situazione riscontrata all’albergo cittadino di via Giordano dopo che uno degli ospiti senza fissa dimora è stato male e ricoverato in ospedale per il Covid.
Ieri, in seguito al ricovero, personale della Croce Rossa Italiana ha eseguito su tutti gli ospiti e gli operatori i tamponi che hanno dato questo esito.
Oggi, in accordo con il Sisp, è stato attivato il protocollo che blocca le nuove entrate in struttura, isola i positivi e i contatti stretti per dieci giorni, assegna ai medici dell’associazione Salute solidale il compito di monitorare lo stato di salute della comunità e allertare il Suem 118 in caso di necessità.
“Tutti gli ospiti – ricorda il vicesindaco e assessore ai servizi sociali Matteo Tosetto – avevano fatto il tampone prima di essere accolti in struttura, dove le regole di distanziamento e protezione sono ferree. Ovviamente durante il giorno non erano obbligati a stare dentro alla struttura e così una persona si è infettata, portando il virus all’interno della comunità. Ora i dieci positivi e i contatti stretti osserveranno un rigido isolamento, alloggiando giorno e notte in albergo cittadino e consumando i pasti in camera. Questa soluzione, che preserva anche la salute dei cittadini fuori dalla comunità, può essere messa in atto con il progetto cittadino di accoglienza invernale dei senza fissa dimora, messo in campo grazie a Caritas e al finanziamento di 500 euro della Fondazione Cariverona. L’evolversi della situazione potrà essere così costantemente monitorata. Ciò non sarebbe stato possibile se non avessimo attivato un sistema di accoglienza h24 ”.
Fra dieci giorni, in assenza di sintomi gli ospiti positivi in isolamento e quelli in quarantena effettueranno un nuovo tampone, prima di poter tornare a contatto con gli altri membri della comunità e uscire dalla struttura.