Precari enti locali con più di 36 mesi di servizio licenziati in massa, Cub Pubblico impiego: intervento Ministero Pubblica Istruzione

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La protesta dei precari della scuola a Vicenza
La protesta dei precari della scuola a Vicenza

In questi giorni, scrive nella nota che pubblichiamo Maria Teresa Turetta per CUB Pubblico Impiego, si sta consumando in molti enti locali il dramma del licenziamento di massa dei precari del settore educativo scolastico che hanno svolto più di 36 mesi di servizio presso il medesimo ente.

Succede al Comune di Padova e a Torino, ad esempio, dove dal 2020 ai precari di nidi e materne comunali sarà impedito di lavorare perché hanno superato i 36 mesi di servizio. Il cosiddetto Jobs Act prevede che, dopo i 36 mesi di servizio, i precari devono essere stabilizzati, cosa che avviene automaticamente nel lavoro privato ma nel pubblico impiego l’argomento viene trattato con estrema superficialità e spregiudicatezza. 
Dobbiamo constatare che al Miur, per il settore scuola statale, qualcosa si è fatto per arginare questo problema, approvando un decreto che salva i precari della scuola con più di 36 mesi dalla mannaia del Jobs Act; sempre il Miur ha previsto un concorso straordinario interamente riservato ai precari con più di 36 mesi di servizio.
Negli enti locali si preferisce scaricare senza tanti scrupoli i precari che superano i 36 mesi invece di avviare un concorso a loro interamente dedicato. Tra le altre va anche detto che non si trovano insegnati di scuola d’infanzia, per carenza di lavoratori con la laurea in Scienze della Formazione, quindi, sono a rischio proprio le scuole d’infanzia comunali.
CUB PI chiede:
• che sia previsto per decreto l’obbligo di avviare procedure selettive destinate esclusivamente ai precari degli enti locali che abbiano superato i 36 mesi di servizio, in particolare nel settore riservato all’infanzia.
• che al pari di ciò che è stato fatto per le scuole d’infanzia statali, sia consentito ai lavoratori con più di 36 mesi di continuare a lavorare come precari se inseriti in una apposita graduatoria concorsuale.
Ai Sindaci di Torino e Padova chiediamo di dare continuità ai contratti in essere delle lavoratrici dei nidi e delle scuole d’infanzia comunali precarie che a gennaio si troveranno incomprensibilmente senza lavoro, di fatto scaricate dopo anni di servizio come precarie.

Maria Teresa Turetta CUB Pubblico Impiego 

In allegato la nota trasmessa al Ministro on. Fabiana Dadone e ai due sindaci di Padova e Torino