Buon Primo maggio… nonostante tutto. E a chi non si rassegna

125
Primo Maggio
Primo Maggio

Buon Primo maggio nonostante…

I 209 morti per infortunio nei luoghi di lavoro da inizio anno (sicuramente oltre i 400 considerando anche i decessi in itinere).

Il silenzio indecente e tombale (è proprio il caso di dirlo) su questo massacro

La “ridicola” , almeno per me,  proposta di CGIL-CISL-UIL di Vicenza per la sicurezza nei luoghi di lavoro … creare un sito web con Confindustria!

La dichiarazione di Landini in un’intervista a Repubblica: “Non esistono più le ragioni storiche e politiche che hanno diviso Cgil, Cisl e Uil” (una precisa scelta di campo? la definitiva rinuncia a ritornare ad essere un sindacato di classe?)

L’aumento della precarietà, l’insufficienza salariale, un lavoro sempre più alienante e faticoso, la cancellazione dei diritti.

L’inesistenza di un movimento di lotta a livello nazionale degno del conflitto capitale-lavoro che oggi esiste (eccome)

I morti dell’ILVA, i 6000 morti (dato 2017) a causa dell’amianto, le malattie professionali in aumento, i sempre più frequenti decessi “per malore”  durante il lavoro o appena finito il turno.

Buon primo maggio nonostante tutto, a chi non è indifferente, a chi continua a lottare, a chi non si rassegna.

Articolo precedenteArzignano, Alessia Pasetto corre da Sindaco con tre liste civiche
Articolo successivoFondo indennizzi, intervista ad Alessandra Moretti: “la questione non è assolutamente conclusa”
Giorgio Langella
Giorgio Langella è nato il 12 dicembre 1954 a Vicenza. Figlio e nipote di partigiani, ha vissuto l'infanzia tra Cosenza, Catanzaro e Trieste. Nel 1968 il padre Antonio, funzionario di banca, fu trasferito a Lima e lì trascorse l'adolescenza con la famiglia. Nell'ottobre del 1968 un colpo di stato instaurò un governo militare, rivoluzionario e progressista presieduto dal generale Juan Velasco Alvarado. La nazionalizzazione dei pozzi petroliferi (che erano sfruttati da aziende nordamericane), la legge di riforma agraria, la legge di riforma dell'industria, così come il devastante terremoto del maggio 1970, furono tappe fondamentali nella sua formazione umana, ideale e politica. Tornato in Italia, a Padova negli anni della contestazione si iscrisse alla sezione Portello del PCI seguendo una logica evoluzione delle proprie convinzioni ideali. È stato eletto nel consiglio provinciale di Vicenza nel 2002 con la lista del PdCI. È laureato in ingegneria elettronica e lavora nel settore informatico. Sposato e padre di due figlie oggi vive a Creazzo (Vicenza). Ha scritto per Vicenza Papers, la collana di VicenzaPiù, "Marlane Marzotto. Un silenzio soffocante" e ha curato "Quirino Traforti. Il partigiano dei lavoratori". Ha mantenuto i suoi ideali e la passione politica ed è ancora "ostinatamente e coerentemente un militante del PCI" di cui è segretario regionale del Veneto oltre che una cultore della musica e del bello.