Stretta sulle misure contro l’inquinamento atmosferico. La chiede la Regione Veneto, dopo che la Corte di Giustizia europea ha condannato l’Italia per i superamenti continui di polveri sottili. La Regione è corsa ai ripari con una delibera che pone nuovi paletti per la riduzione dei fattori inquinanti, ma spetta perlopiù ai Comuni, con ordinanza, rendere operative le nuove misure.
Così la Provincia di Vicenza ha chiamato a raccolta tutti i Comuni, per dare un’univoca interpretazione al documento regionale e per darne soprattutto un’univoca applicazione su tutto il territorio provinciale.
A condurre i lavori il consigliere provinciale con delega all’ambiente Matteo Macilotti e il dirigente del settore ambiente Filippo Squarcina. In videoconferenza, da remoto, la Regione Veneto, con i tecnici Laila Mazzucco e Luisa Memo, e quasi tutti i Comuni vicentini con sindaco o assessore all’ambiente.
Tre i settori di intervento: agricoltura, trasporti e riscaldamento.
Tra le misure più impattanti per i cittadini, e maggiormente discusse durante l’incontro, l’estensione a tutto il mese di aprile del divieto di circolazione dii veicoli euro4; il divieto di bruciare ramaglie fino al 30 aprile; l’organizzazione di una domenica ecologica al mese.
La Provincia si è fatta carico di elaborare una ordinanza-tipo che i Comuni adotteranno personalizzandola a seconda delle esigenze del territorio di competenza.
“Le misure previste dal Decreto della Giunta Regionale sono molto impattanti sulla vita dei cittadini – commenta Macilotti– Vietare l’uso dei diesel euro 4, ad esempio, significa rottamare più di 70.000 auto solo nella nostra Provincia, spesso appartenenti a cittadini che non hanno le risorse per sostituirle. Lo stesso esempio lo si può fare per la stufe. Pertanto o c’è una progressività nell’applicazione oppure lo Stato e la Regione devono mettere sul piatto risorse straordinarie per non discriminare i meno abbienti, molto più ingenti di quelle prospettate fino ad ora. Penso sia arrivato ora il momento di investimenti davvero straordinari per affrontare efficacemente il grave problema delle polveri sottili. Non si può pensare che siano i Comuni con le loro ordinanze restrittive a poter risolvere il problema. Come Provincia -sottolinea Macilotti- grazie al Patto di Sindaci per la Qualità dell’Aria, stiamo cercando di individuare quali sono le misure più efficaci per ogni singolo comune. Questo ci permetterà di spendere la risorse in modo più efficiente, al fine di ridurre davvero le fonti di pressione delle polveri sottili “.
Nel frattempo si studia la delibera regionale.
Tre, come detto, i settori di intervento: agricoltura, trasporti e riscaldamento.
Si stima che sia necessario ridurre le emissioni di PM10 primario del 38% (derivante principalmente dalla combustione di biomasse), degli ossidi di azoto del 39% (derivanti in prevalenza dai trasporti) e di ammoniaca del 22 % (derivante soprattutto dalle attività agricole).
Alcune misure riguardano tutto il territorio regionale, altre solamente gli agglomerati urbani e i Comuni con più di 30mila abitanti.
In sintesi.
Trasporto
Per agglomerato Vicenza e comuni con più di 30mila abitanti, dal 1° ottobre e fino al 30 aprile è vietata la circolazione dei veicoli privati fino a Euro 4 diesel nei giorni feriali dalle 8:30 alle 18:30 in allerta verde; il divieto è esteso alle auto private euro 5 diesel in allerta arancio e ulteriormente esteso ai veicoli commerciali leggeri in allerta rosso.
E’ introdotto il divieto di circolazione dei veicoli privati fino a Euro 2 diesel compreso nei comuni con popolazione compresa tra10.000 e 30.000 abitanti non appartenenti alle zone Agglomerato, con esclusione zona Alpi e Prealpi.
Sono previsti incentivi per lo svecchiamento del parco veicolare pubblico e privato.
Agricoltura
E’ esteso fino al 30 aprile il divieto di combustioni all’aperto di residui vegetali ed è previsto il potenziamento dei controlli.
Per ridurre l’ammoniaca si interviene in 3 ambiti: divieto di spandimento di liquami in condizioni di allerta superiore a verde; copertura delle vasche di stoccaggio dei liquami zootecnici; interramento immediato dei liquami e di concimi a base di urea durante le operazioni di spandimento al campo.
Riscaldamento
Divieto di utilizzare generatori a biomassa con una classe di prestazione emissiva inferiore alle 3 stelle, cioè con età di installazione approssimativamente superiore ai 10 anni.
Manutenzione frequente degli impianti. Sono stati stanziati12.000.000 di euro, incrementabili a 20.900.000 nel 2023, per la rottamazione delle stufe a pellet o a legna obsolete.