Quota 100 è un provvedimento limitato perché non garantisce le donne, chi non ha continuità contributiva e chi ha cominciato a lavorare presto. Ma si prospetta il peggio: ripristino dell’età pensionistica, tranne per i lavori usuranti, a 67 anni, che per chi non ha 20 anni di contributi, o non ha raggiunto il montante contributivo previsto, diventano indefinitamente di più.
Quota 100, Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea: Salvini, come già ha fatto il M5S, la svenderà?
Dicevano che il governo non era neoliberista, invece come prevedevamo continua su quella strada. Ancora una volta si seguono le raccomandazioni della Commissione Europea sulle linee guida per il recovery fund già approvate dal governo Conte 2: “Attuare pienamente le passate riforme pensionistiche onde ridurre il peso della spesa pensionistica”.
La drammatica crisi occupazionale del nostro paese richiederebbe misure urgenti, tra cui il pensionamento a 60 anni o con 40 anni di contributi. Invece si persiste in una scelta che colpisce duramente sia chi lavora da una vita, sia chi il lavoro non lo trova.
Ricordiamo che in Francia i sindacati, sostenuti dalla sinistra radicale, hanno bloccato la riforma delle pensioni di Macron e si va ancora in pensione con il sistema retributivo. La vera riforma da fare è l’abrogazione definitiva della legge Fornero. Bisogna assumere i giovani, non tenere in ostaggio chi lavora fino a 67 anni.
Mentre si allunga l’età lavorativa, non si fa nulla per garantire alle future generazioni un assegno dignitoso che, attestandosi ormai su circa il 50% del salario, viste le retribuzioni odierne, produrrà un dramma sociale enorme.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Antonello Patta, responsabile lavoro
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea