Calenda e Moretti sollecitano indennizzi a risparmiatori. Riunione con Conte e in più Tria confermata… grazie a Miatello

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Calenda e Moretti sollecitano governo per i risparmiatori
Calenda e Moretti sollecitano governo per i risparmiatori

Se domani non salterà con tragicomici effetti la «Riunione dei “risparmiatori danneggiati”» (non più truffati?) indetta dal premier Giuseppe Conte per “il prossimo lunedì 8 aprile 2019, alle ore 12.00, a Palazzo Chigi, Sala Verde – III piano” come promesso tramite (da?) Di Maio, lo si deve all’altruismo di Patrizio Miatello.

Ha, infatti, girato alle 17 associazioni invitate la mail di convocazione che era arrivata solo a lui e al prof. Rodolfo Bettiol proprio lui, il presidente dell’associazione Ezzelino III da Onara, che è stato l’instancabile e trasparente animatore della Cabina di regia, istituita al Mef dai due sottosegretari senza deleghe alle banche Alessio Villarosa (M5S) e Massimo Bitonci (Lega), ma ignorata da chi di fatto ha scritto la legge 145.

Luigi Di Maio a Vicenza il 9 febbraio ha, infatti, ringraziato pubblicamente Andrea Arman e Luigi Ugone per esserne stati gli ispiratori se non proprio i compilatori con gli effetti che sono davanti agli occhi di tutti visto che la norma nel cui ambito era istituito il Fondo Indennizzo Risparmiatori (FIR) è tuttora difficile (impossibile?) da tradurre in un decreto attuativo in linea con le normative europee.

“E – scrivevamo ieri – la mail Miatello la girava, interrompendone l’attesa sempre più preoccupata di un ennesima falsa promessa del governo del cambia…impegni, non solo a quelle associazioni che avevano collaborato costruttivamente nella cabina di regia ma anche ai suoi principali ‘estimatori’ come… Luigi Ugonedon Enrico Torta e il suo “dio in terra” Andrea Arman, che quella cabina non hanno fatto altro che boicottare.”.

Domani, quindi, con la presenza anche del ministro Giovanni Tria come chiesto per iscritto sempre da Miatello & c., la riunione si terrà anche se il fronte Arman – Ugone spinge, anche con un tam tam di telefonate, a non far decidere nulla contando in un’Europa gialloverde dopo la consultazione del 29 che, secondo loro, potrebbe permettere all’Italia di fare quello che vuole con gli indennizzi: utopia o populismo?

Comunque qualcuno si prenderà una enorme responsabilità se domani si deciderà di rinviare (all’italiana) la decisione sperando che dopo il 29 l’Europa si ammorbidisca con un governo italiano che, magari, non sarà più quello attuale e, comunque, allungando ulteriormente i tempi per chi, la grandissima parte dei risparmiatori, sarebbe “indennizzato” automaticamente se (questo sarebbe l’effetto delle trattative Tria – Vestager, di cui pubblicheremo a  seguire un documento esclusivo e dirimente) con un reddito inferiore ai 35.000 euro e con un patrimonio “mobiliare” (di azioni e titoli vari, quindi) sotto i 100.000 euro.

In questo baillame oggi non si sono sentite molte voci oltre quella di Carlo Calenda, capogruppo del Pd alle prossime europee e già ministro del Mise,  che per lo meno da Verona fa conoscere con chiarezza il suo pensiro: “Io mi auguro che il Governo preveda rimborsi automatici per i risparmiatori piccoli che hanno perso tutto con il crack delle banche venete. Per i risparmiatori piccoli intendo che se uno ha investito qualche milione di euro, conosceva il rischio. Comunque è importante che lo si faccia velocemente perché mi pare che lo si sia promesso molto“.

La presa di posizione di Calenda è sicuramente pragmatica anche perché non possiamo non ricordare che sono passati a miglior (?) vita tanti ex soci (il 65 delle vittime ha più di 65 anni) dal 27 dicembre 2017 quando è stata approvata all’unanimità la legge 205 fatta saltare in attesa del “meglio”, che sarebbe stato far passare a maggioranza la legge 145 approvata il 30 dicembre 2018.

E ora sarebbe ancora meglio, per i soliti noti, far slittare ancora il decreto attuativo perché poi si farebbe il miracolo di dare i rimborsi anche a chi non era un risparmiatore e, magari, di soldi a casa già ne ha portati centinaia di migliaia di euro a casa, in un modo o nell’altro (e chi vuol intendere sa cosa intendiamo dire visto che lo abbiamo scritto).

Tutto questo avverrebbe, mentre si ridurrà ancora per motivi anagrafici la platea delle vere vittime, tantissime con importi contenuti (per chi di soldi ne ha e può aspettare) ma con grandi necessità reali (per una vecchiaia meno difficile ad esempio), grazie al sogno di un’Europa in sfascio e permissiva con chi vuole azzerarla e, magari, mentre altre banche nel frattempo potrebbero saltare trascinando con se i propri azionisti (e non è un condizionale peregrino, vedi Carige, Banca Popolare di Bari ecc.).

Calenda ha, almeno, detto qualcosa di pragmatico e, in attesa che anche Variati, che oggi a Bassano ha parlato di altro, prenda posizione, anzi la modifichi perché il 9 febbraio ha detto in pubblico a Di Maio e Salvini che riconosceva che il loro governo ha fatto per i risparmiatori più di quello di Gentiloni, prendiamo nota delle dichiarazioni di Alessandra Moretti che continua a prendere posizione sul tema dopo aver dato atto a Gentiloni, con un minimo di sia pur difficile coerenza e di onesta logica di partito, che applicando la legge del suo governo oggi non staremmo qui, ad aspettare che l’Europa… crolli per poi ottenere chissà cosa per le vittime delle banche.

Ebbene Alessandra Moretti, che si candida alle europee nel Pd con Calenda (vedi foto) e che pure in passato non adorammo, prima sferra un fendente a Matteo Salvini: “La Lega di Salvini ha tradito il Veneto che lavora e produce. Su grandi opere e autonomia solo chiacchiere e intanto il nord est è bloccato e rischia la recessione per l’incapacità e inadeguatezza del governo giallo verde“.

E, poi, sull’incontro di domani dichiara oggi: “Mi aspetto che dalle parole si passi ai fatti e che il Governo proceda con il decreto attuativo (vero sarebbe uno e non più di uno, ndr) come da legge approvata, garantendo ai truffati un ristoro che aspettano da troppo tempo. Le dichiarazioni di Lega e Cinque Stelle sono spot elettorali ormai insopportabili per chi ha perso i risparmi di una vita.”.

Stasera non me la sento di non darle ragione.