Sanità pubblica, Veneto che vogliamo: “Zaia come Galan: riaprire subito ospedale Asiago”

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Martedì 14 luglio il consiglio dell’Unione montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni, nel pieno rispetto dello distanziamento sociale, ha manifestato per la riapertura dell’Ospedale di Asiago. «Ha manifestato perché la gente si ricorda delle parole del Presidente Zaia: “Tutto come tornerà come prima, anzi meglio di prima” L’Altopiano ha mostrato durante la fase Covid grande coscienza e pieno rispetto delle regole – spiega in una nota il coordinamento provinciale del “Veneto che vogliamo” di Vicenza -. L’ospedale di Asiago è stato chiuso in piena emergenza Covid, ora che l’emergenza negli ospedali è passata chiediamo alla Regione quali siano i motivi per cui i servizi sono ripresi a singhiozzo. Tale situazione non è più accettabile per la popolazione».

«Come Coordinamento Provinciale del Veneto che Vogliamo di Vicenza siamo accanto al Consiglio dell’Unione Montana e agli abitanti dell’Altopiano – prosegue il comunicato -. Sappiamo bene che Zaia sta continuando l’opera iniziata da Galan: la distruzione della Sanità Pubblica. Ricordiamo al Presidente Zaia che il personale medico infermieristico che ha affrontato l’emergenza, prestando servizio presso i nosocomi, non si è mai fermato».

«Chiediamo al Presidente della Regione Veneto, almeno per una volta, di mantenere la parola data: riapra l’Ospedale di Asiago in modo pieno e adegui le schede regionali alle linee guide del Ministro della Salute Roberto Speranza, in primis quelle che prevedono di potenziare i piccoli ospedali, preziosi per le piccole comunità: rafforzare le strutture territoriali soprattutto in territori di montagna è oltremodo prioritario. Meno conferenze stampa, dunque, e più fatti concreti. La salute pubblica va tutelata e non messa a rischio: tener chiuso quell’ospedale significa metter a rischio la vita delle persone. Essere costretti a fare 30 chilometri per essere curati non è accettabile».

«Cara assessora Lanzarin – prosegue la nota – ascolti un cardiologo, un ginecologo, un ortopedico, un infermiere per capire cosa significhi per una comunità aver un ospedale funzionante e capirà che non si può più aspettare».

«Per questo condividiamo quanto detto dall’ex presidente del comitato tutela dell’ospedale, Barbierato – conclude la nota –  intervenuta ieri sera: “Zaia non pensi di venire qui ad inaugurare prima delle votazioni una scatola vuota!”».

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