Sarego, “grazie” ai Pfas scoperta necropoli longobarda connessa a luoghi di culto

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Tomba con corredo in armi

Una sensazionale scoperta archeologia è stata effettuata nel comune di Sarego negli scorsi mesi, in un certo senso,  “grazie” ai Pfas (senza per questo ovviamente voler negare il dramma e la gravità dell’inquinamento ambientale di cui parliamo ampiamente su ViPiu). Nell’ambito di un intervento preventivo per la sostituzione di una nuova condotta di adduzione primaria nella tratta Montecchio Maggiore-Brendola-Lonigo per la sostituzione delle fonti idriche contaminate da Pfas è stata infatti rinvenuta tra settembre e dicembre 2020 un’estesa necropoli di età longobarda connessa ad un luogo di culto. L’importante scoperta è stata resa possibile grazie alla sinergia tra la Soprintendenza e la Società “Veneto Acque” della Regione Veneto.

Tomba con corredo in armi
Tomba con corredo in armi

Il ritrovamento è di straordinaria importanza perché conferma archeologicamente la presenza longobarda nel territorio, fino ad ora solo ipotizzata grazie al toponimo tipicamente longobardo di Fara. Inoltre, i reperti acquisiti permetteranno agli studiosi di apprendere nuove informazioni sul territorio vicentino e veneto nel periodo tardo antico e alto medievale.

Oltre 50 tombe databili tra la fine del VI sec d.C. e gli inizi dell’VIII sec. d.C. sono state riportate alla luce, collocate intorno ai resti in fondazione di opere murarie pertinenti a un edificio di culto alto medievale, secondo un modello funerario di alto interesse archeologico. “L’ipotesi più plausibile è che la necropoli fosse sviluppata intorno ad un luogo di culto – chiarisce in un comunicato la dottoressa Claudia Cenci, della Soprintendenza di Verona, Rovigo e Vicenza, responsabile dello scavo – ed è da approfondire e chiarire di che tipologia di edificio si tratti, permettendoci di scoprire anche qualcosa di più sulla comunità vicentina dell’epoca e sulla sua cristianizzazione”.

punte di freccia
punte di freccia

Nello scavo sono stati rinvenuti anche dei corredi funerari degni di nota tra cui in particolare quello di una tomba maschile di alto rango, composto da scudo da parata, lancia, spatha, fibbie di cintura, frecce e speroni. “Soprattutto la presenza di uno scudo da parata – spiega la dott.ssa Cenci – testimonia che siamo di fronte a una persona dall’alto status sociale. In Veneto, anche in altre necropoli longobarde, non è così comune trovare questo tipo di armi, ciò significa che siamo di fronte a una personalità di grande rilievo”.

In un altro settore dello scavo, invece, è stata esplorata una fornace per mattoni che testimonia la preesistenza di un insediamento produttivo di età romana, databile alla fine del I sec. d.C. Storicamente, i Longobardi crearono una serie di insediamenti importanti lungo le principali strade antiche, come appunto la via Postumia, la più importante arteria stradale del territorio fin dal II sec. a.C. In virtù di altri ritrovamenti nella frazione di Monticello di Fara, è lecito pensare di essere in presenza di uno di questi insediamenti.

I materiali recuperati verranno ora sottoposti a restauro, studio e conservazione, acquisendo una serie di informazioni utili e chiarendo meglio la cronologia dei reperti. La necropoli rinvenuta, infatti, presenta sepolture risalenti ad almeno 2-3 generazioni diverse e questo permetterà di capire attraverso l’analisi dei resti umani, come la popolazione sia mutata nel corso dei flussi migratori. “L’analisi degli scheletri rinvenuti – analizza la dottoressa Cenci – potrebbe esserci utile per conoscere l’alimentazione degli abitanti di questo villaggio, le origini ed eventuali matrimoni misti con persone autoctone”.

Non è da escludere che in futuro, i dati raccolti, possano portare a un’esposizione dei reperti o a una pubblicazione scientifica di valore. “La scoperta di questo sito archeologico – ha detto questa mattina in conferenza stampa il sindaco di Sarego, Roberto Castiglion – rappresenta l’incredibile opportunità di approfondire la nostra storia, scoprendo le caratteristiche dell’insediamento di età longobarda e gli usi e costumi dei nostri antenati. Abbiamo l’opportunità di sapere qualcosa di più della nostra storia e del nostro passato”.

“Questa importante ed affascinante scoperta archeologica – afferma invece l’Assessore alla Cultura della Provincia di Vicenza, Marco Guzzonato – è una bellissima opportunità per approfondire gli studi sulla storia antica dei nostri territori vicentini. La Provincia di Vicenza ha accolto con grande interesse la notizia di ritrovamenti longobardi a Monticello di Fara e resterò in contatto con il Sindaco di Sarego per eventuali auspicabili collaborazioni in merito a questo straordinario evento e ai suoi sviluppi”.

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