La magia di Scanno: il lago a forma di cuore e l’antico borgo

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Foto FB: Trippy.vn)

Scanno è un piccolo borgo di poco più di mille abitanti nella provincia dell’Aquila in Abruzzo. Nonostante le dimensioni ridotte, questo paesino non teme il confronto con altre bellezze della zona. Il suo borgo medievale e il suo lago si incastrano nella suggestiva cornice della Valle del Sagittario (di cui già abbiamo raccontato in relazione alle Gole), creando un mix di bellezze naturali e storiche che hanno reso Scanno una delle mete preferite d’Abruzzo.

Il Lago di Scanno

Il Lago di Scanno è uno dei luoghi più visitati della regione. A renderlo particolare, la sua forma che, soprattutto se vista dall’alto delle colline circostanti, ricorda un cuore. Per quando concerne la sua natura, si può definire come un lago di sbarramento: in un periodo compreso tra i 3000 e i 12000 anni fa, il fiume Tasso, oggi immissario del lago, vide il suo corso interrotto da una frana. Questo sbarramento, appunto, causò quindi la formazione del lago.

Oggi i turisti possono godere della natura circostante attraverso dei sentieri percorribili a piedi. Di questi, il più suggestivo è sicuramente il Sentiero del Cuore, dal quale è possibile ammirare il lago cogliendone al meglio la curiosa forma.

Scanno chiesa Madonna del Lago
Sulla destra: la chiesa della Madonna del Lago (Foto flickr: Rob Butner)

Le leggende e la chiesa della Madonna del Lago

La bellezza di questo luogo non ha lasciato indifferenti nemmeno i nostri antenati, che su di esso hanno ricamato e tramandato leggende di ogni sorta. Molte di loro sono legate alla nascita stessa del lago, e si presentano in diverse versioni.

Interno chiesa Madonna del Lago Scanno 2
L’altare della chiesa della Madonna del Lago. Ben visibile la parete rocciosa che circonda l’edificio per un quarto del suo perimetro (Foto: Wikimedia Commons)

Personaggi ricorrenti sono una certa maga Angiolina e un certo mago Bailardo. Secondo alcune versioni Angiolina sarebbe stata una strega che viveva in una torre in mezzo al lago, secondo altre lo avrebbe creato lei stessa per sfuggire ad un pretendente particolarmente insistente, forse proprio lo stesso Bailardo. Quest’ultimo compare anche in una leggenda la cui ambientazione risale invece a tempi molto remoti, quando avrebbe magicamente creato il lago per soccorrere un certo re Battifolo, che stava per essere sopraffatto dall’esercito romano.

Le leggende, però, non riguardano solo la creazione del bacino idrico, ma anche ciò che vi sorge attorno. Sulla riva destra è possibile notare, infatti, una piccola chiesa. Sebbene sia intitolata a Santa Maria Annunziata, quest’ultima è conosciuta più semplicemente come chiesa della “Madonna del Lago”. Secondo la leggenda, la Madonna avrebbe guidato un viandante sul lago ghiacciato in una notte di bufera, facendogli avere la visione di un giorno di primavera. Questa intercessione gli avrebbe quindi concesso di arrivare sano e salvo sull’altra sponda del lago.

Scorci sul borgo di Scanno
Scorci del borgo di Scanno (foto flickr: Gianfranco Vitolo)

Il borgo di Scanno

Dulcis in fundo, il borgo di Scanno. Arroccato su un colle dalla forma simile a uno sgabello (scamnum), secondo una teoria, dovrebbe il suo nome proprio alla conformazione del suo territorio. A contrastare questa ipotesi, la possibilità che derivi invece da un termine simile, che indicava però il confine tra le varie centurie in cui i Romani dividevano un territorio conquistato. Scanno è conosciuta anche come “il paese dei fotografi“. Il soprannome non è casuale: questo paesino è stato in grado di far innamorare generazioni di visitatori e di prestare i suoi scorci ad alcune tra le macchine fotografiche più eminenti. In particolare, è ricordata con orgoglio l’esposizione di uno scatto del fotografo Mario Giacomelli, intitolata “Il bambino di Scanno”, presso il MoMA di New York.

Un paese che ammira un lago a forma di cuore, comodamente “seduto su uno sgabello”: le forme che la natura ha assunto in questo pezzo di Abruzzo sono sicuramente curiose e singolari. Si può dire, però, che anche la mano dell’uomo abbia fatto del suo meglio perché questo lago e il piccolo paese che lo sovrasta fossero delle vere e proprie perle.