Sciopero dei benzinai, revocato secondo giorno di protesta: distributori riapriranno già da questa sera

548
Accise: Caro benzina carburanti distributori decreto sciopero benzinai
Caro carburanti dai distributori

Sciopero dei benzinai: due sigle sindacali decise a proseguire anche domani con lo sto ai rifornimenti, Fegica e Figisc Confcommercio, hanno revocato la seconda giornata di sciopero.

Le due rappresentanze dei gestori degli impianti di benzina in una nota congiunta hanno detto di aver deciso in questo senso a favore degli automobilisti e non del Governo.

“I cittadini italiani hanno capito. È quindi a loro che i benzinai si rivolgono, non certo al Governo, revocando il secondo giorno di sciopero già proclamato, eliminando ogni possibile ulteriore disagio, a questo punto del tutto inutile. I distributori quindi riapriranno già da questa sera. Il confronto a questo punto si sposta in Parlamento dove i benzinai hanno già avviato una serie di incontri con tutti i gruppi parlamentari perché il testo del decreto cosiddetto trasparenza raccolga in sede di conversione le necessarie modifiche”.

Tuttavia, “la mobilitazione resta in piedi”, ha detto il presidente della Fegica Roberto Di Vincenzo al termine di un incontro: “Pur riconoscendo di aver potuto interloquire in maniera costruttiva con il ministero che si è speso per diventare interlocutore propositivo, l’incontro ha confermato il persistere di molte criticità.

Anche quest’ultimo ennesimo tentativo di rimediare ad una situazione ormai logora – hanno aggiunto -, non è riuscito ad evidenziare alcun elemento di concretezza che possa consentire anche solo di immaginare interventi sui gravissimi problemi del settore e di contenimento strutturale dei prezzi.

Le proposte emendative avanzate dal Governo al suo stesso decreto non rimuovono l’intenzione manifesta di individuare i benzinai come i destinatari di adempimenti confusi, controproducenti oltreché chiaramente accusatori”.

E sui motivi del passo indietro nello sciopero dei benzinai, aggiungono: “Ogni tentativo di consigliare al Governo ragionevolezza e concretezza non può o non vuole essere raccolto. Per questa ragione anche insistere nel proseguire nell’azione di sciopero, utilizzata per ottenere ascolto dal Governo, non ha più alcuna ragione di essere. Tanto più che uno degli obiettivi fondamentali, vale a dire ristabilire la verità dopo le accuse false e scomposte verso una categoria di lavoratori, è stato abbondantemente raggiunto.

Già oggi, Faib Confesercenti aveva ridotto la protesta a 24 ore (leggi qui).