Pedemontana, su costo del pedaggio Follesa (CoVePa) duro sulle precisazioni Struttura di progetto: “Prima i veneti”… a pagare

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Massimo Follesa: il pedaggio SPV a carico dei veneti per volere del dio locale
Massimo Follesa: il pedaggio SPV a carico dei veneti per volere del dio locale

Il 21 giugno 2020 scorso la Struttura di Progetto Superstrada Pedemontana Veneta con il Comunicato n° 895 (da noi riportato rispondere ad alcune polemiche sul costo del pedaggio avviate con una una dichiarazione del 19 giugno del CoVePa (Coordinamento Veneto Pedemontana Alternativa) sul fatto che per fare 11kn in SPV si dovessero spendere 2,20€, cioè tre volte il costo della A4 o della A31, con il “rilancio” con dovizia di particolari del consigliere regionale uscente Antonio Guadagnini sulla Tribuna di Treviso del 21 giugno 2020 e con rilievi di altri come Andrea Zanoni del PD.

«Dichiarare che “ad alcuni non è ancora chiaro che la determinazione del pedaggio di un’autostrada deriva direttamente da tutti i costi in gioco, ma soprattutto dall’ammortamento dell’investimento iniziale servito per realizzare l’opera “, è da pellegrini, ci verrebbe da replicare ma quante tangenti devono ammortizzare rispetto alla Brescia-Padova, tre volte tanto?»: è sbottato così il portavoce vicentino del CoVePa, l’architetto Massimo Follesa, il quale non si spiega perché risponda il controllore e non la società di gestione dei salernitano-piemontesi della SIS che controllano la SPV spa e ne sono anche i general contractor con il raggruppamento di Imprese VIS S.c.p.A. – SIS S.c.p.A  come appare dal sito ufficiale della società di gestione .

«Si perché solo dei pellegrini alla prima crociata e arrivati ieri possono scrivere certe cose dimenticandosi che dal 2001 hanno usato la vasellina della gratuità e del costo zero per farla passare visto che da allora si era stabilito che i residenti non avrebbero pagato la Pedemontana Veneta per i loro spostamenti a breve raggio. È stato, invece, Luca Zaia, con due convenzioni peggiorativel’ultima nel 2017, a cancellare questa conquista di 19 anni fa dei comitati e dai sindaci nella conferenza di servizio di Castelfranco del 31marzo 2001. Che ne è adesso dei titoli che sparavano a nove colonne che non avremo pagato? Pestare una merda del genere e pensare di farla franca apre un vaso di pandora, se i pellegrini vogliono questo si accomodino» ha rincarato l’architetto.

«A breve – non si ferma Follesa – apriremo il vaso di Pandora della SPV perché è strano non si ricordino che l’ingegner Artusato ha firmato un documento finito in convenzione per garantire le promesse di Zaia alla SIS e alla Corte dei Conti. Infatti l’ing. Artusato, quello delle eccellenze venete, prevede una media nei 39 anni di concessione di 45.000 veicoli teorici al giorno, quelli reali dovrebbero essere ancora di più, visto che quelli teorici sono quelli che percorrono tutto il tracciato e danno reddito».

Il portavoce conclude, quindi, il suo intervento chiarendo che «È da pellegrini fare finta di non capire che comunque le imprese, per andare da Bassano a Thiene con i loro furgoni bianchi, pagheranno il triplo di quello che pagano per andare da Thiene a Vicenza sulla A31; è da pellegrini non spiegare perché Zaia e la Lega hanno deciso di salvare con questo pedaggio e con la nuova convenzione i salernitano-piemontesi della SIS messi con le mutande in mano sulla Messina-Palermo salvata dalla riaggiudicazuine della concessione a CAS e sulla Metro di Palermo».

Questa, quindi, è la dura replica del CoVePa alle “precisazioni” della Struttura di Progetto Superstrada Pedemontana Veneta ma è molto facile prevedere che il ping pong non cesserà, anzi si acuirà in prossimità delle prossime regionali, anche se, con i dati di oggi, è ancora più facile prevedere che i costi di questa contrastatissima opera ricadranno sulle spalle dei veneti al grido, ovviamente, di «Prima i veneti» sì, ma a pagare i conti…