Tragedia di Casteldaccia vista in Veneto, Rifondazione Comunista: “Basta stragi”

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Un’altra strage di lavoratori, questa volta a Casteldaccia in provincia di Palermo. Ancora una volta, con una cadenza impressionante e insopportabile, dobbiamo contare i nostri morti“.

Parte così il commento a quanto avvenuto nel Palermitano, dove 5 operai sono deceduti a causa delle inalazioni di sostanze nocive mentre lavorano a un tratto della rete fognaria, da parte di Paolo Benvegnù, segretario regionale Veneto di Rifondazione Comunista

“Una strage – prosegue il referente veneto del partito – che dice della condizione del lavoro, delle responsabilità della politica, di centrodestra e centrosinistra, che in nome della centralità del mercato e del profitto, delle imprese, ha progressivamente smantellato le tutele del lavoro, allargando la precarietà, e incentivato il sistema degli appalti e subappalti anche nel settore pubblico.

Non c’è altra via che la lotta per riconquistare i diritti che progressivamente ci sono stati tolti, non c’è altra via che l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro ed il rafforzamento del sistema pubblico di controllo. Va ripresa immediatamente la campagna per la legge di iniziativa popolare per l’omicidio sul lavoro, imponendo al parlamento che se ne discuta senza esitazioni così come deve essere discussa, nei tempi previsti per legge, immediatamente la legge per il salario minimo di 10 euro all’ora che è stata depositata con 70.000 firme di cittadine e cittadini”, conclude Benvegnù.