Valdastico Nord, sulla concessione autostradale una domanda della cittadina Irma Lovato a Toninelli e Conte

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Valdastico Nord ora fino a Piovene
Valdastico Nord ora fino a Piovene

Il Consiglio di Stato – ci scrive Irma Lovato Serena – ha accolto il ricorso fatto dal Comune trentino di Besenello contro la delibera del CIPE del 2013 che autorizzava la realizzazione del tratto veneto della Valdastico Nord da Piovene Rocchette a Pedemonte, entrambi comuni veneti.

A suo tempo il CIPE, contro ogni logica di buonsenso, non trovava determinante lo sbocco in trentino di suddetta tratta autostradale: trovava altresì saggio (sic) costruirla fino alla base delle montagne che fisicamente dividono le due regioni senza tener conto né dell’ orografia del territorio, né dell’ insensatezza delle motivazioni che i proponenti adducevano a tale scelta.

In Veneto molti sono stati i cittadini e i gruppi che studiandosi la mole di documenti erano giunti alla conclusione del Consiglio di Stato considerando anche le questioni ambientali e i costi-benefici; senza dimenticare la frana Marogna che incombe sul tracciato e approfonditamente studiata e relazionata dal geologo Zampieri dell’ università di Padova.

Va dato merito al Sindaco di Besenello che mai si è lasciato piegare da logiche lontane dal rispetto dei beni comuni, di tutt’ altra pasta rispetto ai sindaci e partiti politici veneti prostrati alle logiche di voti e lobby. Escluso il M5S che di questo argomento ha fatto una sua battaglia.

A questo punto desidero rivolgere una domanda al Ministro delle Infrastrutture Toninelli e al Presidente del Consiglio Conte: a suo tempo lo Stato aveva rinnovato la concessione autostradale alla società A4 Holding Brescia-Padova in considerazione del fatto che avrebbe realizzato il tratto della Valdastico Nord sopra citato: ora che il Consiglio di Stato ha bocciato quel tratto autostradale come verrà gestita la concessione? Si ricorrerà ad una gara pubblica?