Veneto: la consigliera Baldin (M5S) denuncia la fuga degli insegnanti e l’inerzia della Regione sul carovita

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Erika Baldin, capogruppo M5S Consiglio regionale del Veneto

Oltre seimila insegnanti di ruolo hanno presentato domanda di trasferimento dal Veneto ad altre regioni, principalmente del centro-sud, in vista del prossimo anno scolastico.

Questo dato, che rappresenta un aumento di ben 1.463 unità rispetto all’anno precedente e picchi significativi nel Veronese e nella Marca Trevigiana, è stato evidenziato da Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale del Veneto. La consigliera lamenta che, a fronte di tale fenomeno, la Giunta regionale “ammette candidamente di non aver pensato ad alcuna politica mirata a far rimanere nel territorio queste professionalità e competenze”.

Secondo Baldin, la risposta fornita in aula dall’assessore Cristiano Corazzari, in sostituzione dell’assente Valeria Mantovan, non è soddisfacente. L’esodo sarebbe attribuito principalmente alla distanza dal luogo di origine e alle dinamiche nazionali di reclutamento, e solo in minima parte alle difficoltà di accesso ad alloggi stabili compatibili con i livelli retributivi del personale scolastico. “Ciò significa che la Giunta regionale tace del carovita, che in Veneto si fa sentire più che altrove, e che appunto si unisce alle spese per la casa, impattando in maniera più sensibile là dove imperano le locazioni brevi e turistiche”, ha affermato Baldin.

La consigliera M5S ha espresso l’attesa di “provvedimenti meno generici rispetto all’apertura di un dialogo con il Ministero dell’Istruzione”. Pur riconoscendo l’impegno dichiarato alla ricerca di soluzioni efficaci, quali misure di sostegno logistico e valorizzazione del ruolo docente, Baldin ha sottolineato la mancanza di iniziative concrete. “Che ne è dell’ipotesi di un biglietto unico per il sistema integrato di mobilità regionale? Ha forse dato corso, la Regione, all’emendamento al bilancio che l’ex vicepresidente del Consiglio Nicola Finco aveva presentato in tema di gratuità degli asili nido pubblici, e che era stato votato all’unanimità dal Consiglio?”, ha incalzato la consigliera.

Baldin conclude che dalle parole dell’assessore emerge un quadro di una Regione che “naviga a vista, senza un progetto strategico per mantenere in Veneto i cervelli e acquisirne da fuori”. Nonostante l’istruzione sia una materia prevalentemente nazionale, la consigliera sottolinea che chi volesse lavorare nella scuola in Veneto “fa molta fatica, se di suo non può contare sopra una casa di proprietà e altri redditi nel bilancio familiare”.