Vercelli, la città d’arte dalle eclettiche chiese – La Via Francigena destinazione Roma, la 9ª tappa dal Nord

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Sant'Andrea Vercelli
(foto flickr: stefano Merli)

La via Francigena del Nord ci porta oggi a Vercelli, importante centro del Piemonte orientale. Sebbene sia nota soprattutto per le sue risaie, Vercelli è anche una splendida città d’arte che merita di essere più conosciuta. Fu un centro di grande importanza durante il medioevo, durante il quale diede i natali a carismatici personaggi della gerarchia ecclesiastica e della politica del tempo. Tra questi, impossibile non citare il cardinale Bicchieri, che grazie alla sua influenza e alle sue abilità da mediatore, si guadagnò un posto alla corte d’Inghilterra, dove fece da tutore al giovane Enrico III, salito al trono a nove anni dopo la morte del padre Giovanni Senzaterra.

Il suo ruolo di mediatore nella guerra baronale che scoppiò alla morte di Giovanni d’Inghilterra fu ricompensato con le rendite dell’abbazia di Saint Andrew a Chesterton. Grazie ai proventi del fiorente centro religioso, il cardinale riuscì a costruire un plesso di altrettanta importanza nella sua natia Vercelli. Fu così che nacque l’Abbazia di Sant’Andrea .

La Basilica di Sant’Andrea

Sant'andrea Vercelli Facciata
(foto flickr: stefano Merli)

L’eredità del cardinal Bicchieri è ben visibile in questo splendido gioiello architettonico, che può vantare la dignità di basilica. L’estetica del complesso è molto singolare: la facciata della chiesa si presenta di un colore verdastro, donato dalle pietre di Pralungo, creando un contrasto cromatico con le torri e il resto del perimetro, in cotto scarlatto (foto in copertina). Lo stile è una riuscitissima combinazione di elementi romanici (la facciata a capanna) e gotici, come dimostrano le torri e il tiburio (la costruzione che copre la cupola), che protendono armonicamente verso il cielo. Anche all’interno il forte sapore gotico della costruzione non risulta affatto smorzato, con i suoi archi a sesto acuto e i costoloni che ricoprono le volte a crociera.

Interno Sant'Andrea Vercelli
L’interno della Balsilica di Sant’Andrea (foto FB: Andrea Cherchi)

Oltre alla chiesa e all’abbazia adiacente, il cardinal Bicchieri pensò anche ai viaggiatori che transitavano per Vercelli. Fece quindi costruire un foresteria accanto alla chiesa, l’Ospedale di Sant’Andrea, che divenne un vero e proprio punto di riferimento per i pellegrini della via Francigena.

Il Duomo di Sant’Eusebio di Vercelli

L’architettura dei luoghi di culto vercellesi è eclettica. Visitiamo il Duomo di Sant’Eusebio, l’evangelizzatore del Nord Italia: uno stile principalmente barocco, intermezzato da parti risalenti a varie epoche. In particolare, la struttura principale della moderna chiesa sorse a partire dal 1570 a scapito della preesistente chiesa paleocristiana, che venne distrutta. Conserva però il campanile del XII secolo, al quale si sommano aggiunte posteriori che ne fanno un collage storico di grande valore.

duomo Vercelli
Cartolina d’epoca del Duomo di Vercelli (foto FB: Città di Vercelli – Antiche Immagini)

Esternamente, la facciata risale al XVIII secolo, imponente nel suo bianco classicheggiante, sormontata dalle statue dei dodici Apostoli e il Redentore. Internamente, le dimensioni consentono la presenza di numerose cappelle che si aprono dalle navate laterali. La navata centrale termina invece con l’altare, sul quale torreggia l’imponente crocifisso detto “ottoniano”, risalente al X secolo.

San Bernardo/Madonna degli Infermi

Un’altra grande impronta artistica lasciata dai luoghi di devozione è rappresentata da una chiesa che si trova a non molta distanza dalle altre due. Scegliere un nome sarebbe difficile, dato che ne ha due: il primo, San Bernardo, è l’intitolazione del complesso originario, risalente al XII secolo. Il secondo, Madonna degli Infermi, è quello del santuario contenuto al suo interno, costruito in occasione degli ampliamenti ottocenteschi.

Chiesa_di_San_Bernardo
(foto: Wikimedia Commons)

La nuova intitolazione non è casuale: i lavori di ampliamento della chiesa furono effettuati proprio per contenere il numero sempre maggiore di fedeli devoti alla Madonna in seguito alla terribile epidemia del 1630. Lo stile è indubbiamente romanico, rimasto coerente anche nei lavori successivi, effettuati secondo un gusto neoromanico ottocentesco.