Vicenza incompiuta: il 5 maggio 1926 la proposta di completamento di Loggia del Capitaniato come famedio di Vicenza

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La proposta di completamento a 5 archi della Loggia del Capitaniato di Vicenza
I Capitelli delle colonne per la Loggia del Capitanio, il Famedio di Vicenza che ora si trovano in un angolo del Giardino Olimpico
I Capitelli delle colonne per la Loggia del Capitanio, il Famedio di Vicenza che ora si trovano in un angolo del Giardino Olimpico

Il consiglio comunale, nella seduta del 5 maggio 1926 aveva approvato il completamento della Loggia del Capitaniato per farne il famedio della città, il tempio per la sepoltura delle persone illustri o famose cioè il “tempio della fama” degli eroi vicentini caduti per la patria (all’interno della Loggia era già posizionato il Monumento a Tecchio, ora nel cortile del Municipio mentre erano già scolpiti i Capitelli delle colonne che ora si trovano in un angolo del Giardino Olimpico). Con questa proposta si sostituiva il monumento funebre progettato al Piazzale della Vittoria, appena inaugurato dal Duce nel settembre 1924. Incaricato di presentare il progetto di completamento della Loggia del Capitaniato fu l’architetto Ettore Fagiuoli*. Il 16 giugno 1926 il prof. Luigi Ongaro, direttore del Museo Civico e della Pinacoteca e Regio Ispettore onorario sopra i monumenti, propone un ordine del giorno rivolto alle Associazioni artistiche e culturali della città a sostegno del progetto del Comune.

L’o.d.g. è approvato alla unanimità. Nel 1928 il progetto Fagiuoli viene approvato dal Ministero dell’Educazione Nazionale, il podestà Franceschini in data 29 aprile 1929 deliberava l’ampliamento. La loggia veniva consacrata ai caduti della Guerra 1915/18, e prendeva il nome di Loggia IV Novembre. Il Prefetto il 27 giugno 1929 autorizzava la demolizione delle case Orefice in Piazza Grande e Contra’ dei Giudei ora Cavour., un’opera di sanatoria e di pulizia per ridare alla piazza la sua bellezza.

Piazza Signori nel 1925
Piazza Signori nel 1925

Il crollo della Borsa in America si fa sentire anche in Italia e il Consiglio dei Ministri invita i Comuni ad eliminare le spese non obbligatorie per legge. Così l’Amministrazione Vicentina rimanda i lavori. L’interesse e la discussione tra esperti e cittadini si affievoliscono e ricominciano le polemiche dei giornali, leggi l’Avvenire d’Italia e La Vedetta Fascista, mentre qualche notabile romano riporta il parere di Gabriele D’Annunzio e del Duce il quale nel settembre del 1938 viene a Vicenza ed interpellato sul completamento della Loggia risponde: “Se volevate mettere in evidenza il vostro Palladio non potevate fare opera migliore”. Due anni dopo, l’Italia entra in guerra e del completamento della Loggia Palladiana da tre a cinque archi, non si è parlato più.

Ettore Fagiuoli
Ettore Fagiuoli

*Ettore Fagiuoli Nato a Verona, 3 settembre 1884 – morto a Verona, 19 marzo 1961. Architetto e scenografo di fama, celebre per le scenografie arenarie. Laureato al Politecnico di Milano nel 1908. Nel 1911 torna a Verona ed inizia a progettare ville in stile Liberty. Progetta la sede della Cassa di Risparmio, il campanile del duomo di Verona, realizzato nel 1927. Firma 37 scenografie per l’Arena  sino al 1950. Nel 1922 progetta il nuovo palazzo delle poste. Inizia i lavori di restauro di Castelvecchio. A Verona, nel 1925 vince il concorso nazionale per il Ponte della Vittoria. Nel 1934 progetta il Liceo Ginnasio Scipione Maffei, ancora nel 1933 è vincitore del concorso per la sistemazione del Palazzo del Bò a Padova. A Vicenza nel 1928 presenta una monografia di disegni per l’ampliamento della Loggia del Capitanio, con l’aggiunta di due archi e la sistemazione dei fabbricati adiacenti.