Unipol apre una nuova sede a Bruxelles e organizza un convegno al Parlamento Europeo

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BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Un doppio evento di rilevanza strategica per il Gruppo Unipol si è tenuto oggi a Bruxelles: l’apertura di una nuova sede di rappresentanza istituzionale, in Avenue Marnix n.23, e l’organizzazione di un convegno, presso il Parlamento Europeo, dal titolo “Il contributo delle assicurazioni alla competitività europea”, ospitato dalle Vicepresidenti del Parlamento, Pina Picierno e Antonella Sberna.

Due momenti complementari che segnano un passo importante nel percorso di crescita della società e nel suo ulteriore impegno nell’ambito dei public affairs, volto a favorire anche a livello europeo il dialogo tra Istituzioni, rappresentanti del settore assicurativo ed esponenti del mondo economico. Il convegno, in particolare, è stato un’occasione di confronto sul ruolo delle compagnie assicurative a supporto della nuova agenda per la competitività europea.

All’evento hanno preso parte Pina Picierno e Antonella Sberna, Vicepresidenti del Parlamento europeo, Federica Favi, Ambasciatore d’Italia presso il Regno del Belgio, Raffaele Fitto, Vicepresidente esecutivo della Commissione europea per la Coesione e le Riforme, Vincenzo Celeste, Rappresentante Permanente d’Italia presso l’Unione europea, Carlo Cimbri, Presidente di Unipol, Matteo Laterza, Amministratore Delegato di Unipol, Ugo Bassi, Director of Banking, Insurance and Financial Crime presso la DG FISMA, Lauro Panella, membro del Gabinetto della Commissaria per i Servizi Finanziari, Luca Ferrais, Head of Unit – European & International Affairs, Ministero dell’Economia e delle Finanze, Stefano Genovese, Head of Institutional & Public Affairs di Unipol. e ha visto anche un’ampia partecipazione di membri del Parlamento europeo della delegazione italiana che hanno preso parte ai lavori.

Il convegno ha voluto sottolineare come la Savings and Investments Union (SIU), il progetto di rilancio e sviluppo della struttura finanziaria dell’Unione lanciato dalla Commissione europea, possa diventare uno strumento decisivo per orientare gli investimenti privati e come il settore assicurativo possa essere un partner attivo della nuova agenda europea per sostenere la crescita, la stabilità finanziaria e la protezione sociale.

Attraverso strumenti di risparmio e previdenza, le compagnie assicurative possono orientare risorse verso infrastrutture, innovazione e sostenibilità, contribuendo alla stabilità dei mercati e alla resilienza economica. La loro capacità di effettuare investimenti di lungo periodo in settori strategici, consentendo di finanziare infrastrutture ed innovazione attenuando la pro-ciclicità dei mercati, di mobilitare il risparmio delle famiglie verso l’economia reale, evitando a cittadini e imprese di accantonare risparmio precauzionale, e di gestire i grandi rischi, dalle catastrofi naturali alla salute, accelerando il rimbalzo post-shock e riducendo gli oneri sui bilanci pubblici, rappresenta un elemento essenziale per la competitività europea.

A livello globale le catastrofi naturali, ad esempio, hanno generato nel 2024 perdite economiche stimate in 318 miliardi di dollari, di molto superiori a quelle del 2023 pari a circa 280 miliardi. Di tale importo, solo 137 miliardi risultano coperti da polizze assicurative (108 nel 2023).

In Italia, l’alluvione che ha colpito il Nord del Paese nel maggio del 2023 è stato l’evento meteorologico più costoso degli ultimi cinquant’anni, con danni complessivi stimati in circa 8,5 miliardi di euro. In questo contesto, le assicurazioni private forniscono supporto concreto per ristorare i danni subiti e garantire la continuità delle attività lavorative e imprenditoriali; ricerche EIOPA e BCE dimostrano come una maggiore penetrazione assicurativa possa ridurre il costo sociale complessivo di un evento catastrofale grazie ad una ripresa economica più rapida rispetto a quella generata dalle sole misure di assistenza pubblica post-calamità.

Nel corso del convegno è stato tuttavia evidenziato come, per consentire al settore assicurativo di contribuire al rilancio della competitività europea tanto come investitore istruzionale quanto nel proprio ruolo sociale di protezione dal rischio per famiglie e imprese, sia necessario un quadro normativo coerente e competitivo, in grado di garantire pari condizioni operative ed eliminare asimmetrie regolamentari che creano condizioni di svantaggio competitivo, con effetti distorsivi sulla concorrenza e sul buon funzionamento del mercato unico. Sebbene il settore assicurativo europeo gestisca, infatti, oltre 9,6 trilioni di euro e abbia un modello di business naturalmente allineato agli investimenti a lungo termine, la capacità di dispiegare il suo “capitale paziente” nell’economia reale risulta frenata da ostacoli normativi e istituzionali.

Tra questi, un ostacolo normativo è rappresentato dalla asimmetria competitiva tra banche e assicurazioni che, con il cosiddetto Danish Compromise, attribuisce ai gruppi bancari il beneficio di un trattamento prudenziale di favore sulle loro partecipazioni assicurative, mentre tale trattamento di favore non è concesso alle compagnie assicurative che detengono partecipazioni bancarie. Inoltre, è stato evidenziato come l’eccesso di regolamentazione generi costi ed incertezza. Il settore finanziario europeo è uno dei più regolamentati al mondo: il solo “Single Rulebook” finanziario ha superato le 15.000 pagine. È stato quindi auspicato un approccio regolamentare improntato ai concetti di equità e proporzionalità, a sostegno delle partnership pubblico-privato e della parità di condizioni (level playing field) tra assicurazioni e banche, e a beneficio di tutti i cittadini italiani ed europei.

Il dibattito si inserisce nel solco tracciato dai Rapporti Draghi e Letta, che hanno evidenziato la necessità di colmare il divario in termini di produttività e innovazione rispetto ai principali concorrenti globali e tra gli stessi Paesi europei. Un’urgenza raccolta dalla nuova Commissione europea che, con la Bussola per la competitività, ha delineato una strategia per coniugare decarbonizzazione e competitività, ridurre le dipendenze esterne e semplificare il quadro regolatorio.

-Foto ufficio stampa Unipol-
(ITALPRESS).