Vicenza, senzatetto a Monte Berico e in centro storico: che fare?

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Di giorno mendicanti, di notte accampati in dormitori di fortuna per strada. A volte sono giovani, spesso, e non è una novità, lungo la salita di Monte Berico, ma anche sempre più vicino al centro, come testimonia la foto arrivataci in redazione da un lettore e scattata pochi giorni fa in piazza Garibaldi, davanti le Poste. Dal 30 giugno è chiuso il dormitorio di San Marco e le tende davanti al teatro Astra, di notte fa caldo e la gente che dorme in strada non è in pericolo, come in inverno, in cui Protezione Civile, Servizi Sociali e Alpini in congedo portano loro coperte e pasti caldi. Da più parti inoltre si sente dire che queste persone rifiutano i ricoveri offerti da Comune e associazioni, preferendo bivacchi improvvisati a cielo aperto. E sembra che nulla possa cambiare, di certo non l’indifferenza cittadina di chi vuole godersi in santa pace il “salottino” del centro storico, ma nemmeno le multe.

Il centro sociale Bocciodromo e l’associazione Welcome Refugees organizzano per giovedì 9 luglio alle 20:30 un’assemblea pubblica proprio su questo tema. «In questi due anni – spiegano – abbiamo visto come l’amministrazione Rucco abbia finanziato e inasprito il suo programma sulla sicurezza e la lotta al così detto “degrado” con risultati assolutamente eclatanti: aumento dei senzatetto , aumento dei tossicodipendenti e delle persone in condizioni di marginalità, aumento delle violenze sia da parte del corpo di polizia locale che di gruppi di cittadini nei confronti dei senza fissa dimora».

«Le soluzioni a questa situazione si trovano solo aumentando i finanziamenti al sociale e alle strutture di accoglienza, pensando a progetti abitativi e di reinserimento sociale. Purtroppo il sociale non è un settore produttivo, non crea ricchezza in senso economico e quindi risulta più conveniente investire 180 mila euro sulle telecamere di sicurezza o fare ordinanze in cui si vieta la fruizione di spazi pubblici come Monte Berico e i portici di Palazzo Chiericati minacciando multe ed espulsioni coatte dalla città. E’ troppo tempo che questa situzione va avanti e questo tipo di politica si prende sempre più spazio in città, è ora di fermarla!
Crediamo che sia fondamentale partire dalla sensibilizzazione dei cittadini rispetto a queste tematiche, in modo da togliere terreno al consenso verso la giunta e costringerla a cambiare rotta».

La proposta è un campeggio, un sit in, sul modello spagnolo delle acampadas. «Vorremmo lanciare delle acampadas solidali portando in piazza davanti agli occhi di tutti le vere problematiche della città e proponendo soluzioni concrete che tengano conto della dignità umana – concludono – e che non puntino solamente a tutelare il centro storico come “salotto buono” della città».

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