“A casa nostra”, un progetto regionale al Teatro comunale di Vicenza

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La Piccionaia, Aurora Candelli

È stato presentato oggi – giovedì 5 novembre 2020 – al Teatro Comunale Città di Vicenza il progetto regionale “A Casa Nostra”, un’innovativa piattaforma per la rigenerazione artistica e culturale promossa dalla Regione che coinvolge compagnie di spettacolo venete (teatro, danza, musica) attive in Veneto, e quindi i lavoratori del comparto duramente colpiti dalle recenti disposizioni, i Teatri, i Cittadini, le Istituzioni del territorio. Sono intervenuti alla presentazione: il Presidente della Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, Enrico Hüllweck, il Sindaco di Vicenza, Francesco Rucco, l’Assessore alla Cultura della Regione del Veneto, Cristiano Corazzari e il Presidente del Circuito Regionale Multidisciplinare Arteven, Massimo Zuin, collegati da remoto, il Direttore del Teatro Stabile dl Veneto, Massimo Ongaro e il Coordinatore Artistico del Progetto, Giancarlo Marinelli.

A Casa Nostra” è un innovativo progetto finanziato dalla Regione del Veneto (200.000 euro, delibera n. 827 del 23 giugno 2020 della Giunta Regionale), concepito per “rimettere in moto” il sistema dello spettacolo dal vivo regionale, rivolto a compagnie venete attive nella nostra Regione da almeno 3 anni, chiamate ad operare nei teatri comunali con delle residenze artistiche – un periodo di permanenza di qualche settimana per realizzare nuovi lavori, con particolare attenzione alla creazione generata dalla situazione di pandemia, ma anche per proporre dei titoli del loro repertorio e favorire occasioni di ospitalità per altre compagnie – il tutto per innescare dei meccanismi virtuosi di rinascita del teatro come comparto creativo e produttivo, realizzato nell’ambito dell’Accordo di programma Regione del Veneto. L.R. 22 febbraio 1999, n.7 – art. 51.

Duplice l’obiettivo del progetto: da un lato, riportare il pubblico nelle sale, in sicurezza, non appena questo sarà possibile, mantenendo vivo il rapporto con gli spettatori grazie alla comunicazione sui lavori in corso all’interno dei teatri, che così possono affermare la loro (r)esistenza; dall’altro per gli artisti, il dovere morale di rispondere, anche in modo provocatorio, alla chiusura imposta al mondo dello spettacolo dal vivo dalle disposizioni per il contenimento della pandemia. Vista l’impossibilità di incontro “fisico” con il pubblico, la prima fase dei lavori e del processo creativo all’interno dei teatri sarà testimoniata e resa disponibile attraverso piattaforme web e social, e con video, in cui le compagnie racconteranno il loro lavoro e le loro reazioni, fornendo risposte e stimoli di riflessione sull’annullamento delle relazioni dell’artista con il suo pubblico.

“La particolare condizione, determinata dall’emergenza epidemiologica COVID-19 in corso, evidenzia come sia sempre più necessario ricorrere all’utilizzo dello strumento della concertazione per affrontare insieme questa situazione. Concertazione che ci permette di  rafforzare la rete e collaborare in attività di interesse comune. Oltre al sostegno economico, l’intento della Regione del Veneto, è quello di tenere vivo il filo rosso che tiene unito gli operatori del settore e il pubblico, con le cautele imposte dall’attuale situazione sanitaria” dichiara l’Assessore alla Cultura della Regione del Veneto, Cristiano Corazzari.

“È un teatro che racconta in diretta quanto sta accadendo. Ci siamo trovati a rivivere e a lavorare in situazioni che volevamo portare in scena come memoria. Per questo il messaggio diventa ancora più potente e la forza del teatro avrà la meglio sull’immondo virus”, prosegue il coordinatore artistico del Progetto, Giancarlo Marinelli.

La tempistica iniziale del progetto, lanciato in estate da una open call per le compagnie (luglio 2020), prevedeva la realizzazione delle residenze nei mesi autunnali (novembre-dicembre) con, a seguire, le restituzioni finali al pubblico; il mutamento dello scenario di crisi presuppone necessariamente uno spostamento della fase finale di restituzione al pubblico dei lavori creativi (indicativamente entro la primavera 2021), mentre le compagnie entrano nei teatri a lavorare proprio in questi giorni.

A Casa Nostra” contempla il coinvolgimento attivo di 8 Teatri Comunali proposti dal Circuito Regionale Arteven, radicati in modo diffuso sul territorio veneto; oltre al Teatro Comunale Città di Vicenza, sono il Teatro Comunale di Belluno, il Teatro Ballarin di Lendinara (RO), il Teatro Civico di Schio (VI), il Teatro Salieri di Legnago (VR), il Teatro Comisso di Zero Branco (TV), il Teatro Metropolitano Astra di San Donà di Piava (VE) e il Teatro Filarmonico di Piove di Sacco (PD), le realtà coinvolte nel progetto.

Le 8 compagnie chiamate ad operare nei Teatri sono state selezionate tramite una open call (chiamata pubblica) a cui le associazioni culturali hanno risposto con entusiasmo; sono state oltre 30, infatti, le candidature pervenute, tra le quali la commissione presieduta dal coordinatore artistico, ha effettuato la scelta. Le compagnie che partecipano al Progetto regionale “A Casa Nostra” sono: Fondazione Aida (Verona), La Piccionaia (Vicenza), Malmadur (Venezia), Nusica.org (Treviso), Slowmachine (Belluno), Theama Teatro (Vicenza), Zebra (Venezia), Zelda Teatro (Preganziol, Treviso).

Dal punto di vista operativo, la Regione del Veneto ha partecipato al tavolo di lavoro dedicato al progetto, di cui fanno parte i soggetti pubblici dello spettacolo dal vivo a livello regionale, ovvero il Teatro Stabile del Veneto, il Circuito Multidisciplinare Regionale Arteven, e la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, capofila del progetto, per i Teatri Comunali.

A Casa Nostra” oltre che un progetto culturale, può essere considerata una piattaforma innovativa come modello operativo, in quanto ha messo in moto un meccanismo di raccordo e coordinamento tra i soggetti istituzionali che si occupano di spettacolo dal vivo (Arteven, Teatro Stabile del Veneto e Teatro Comunale Città di Vicenza) rendendo esplicita la funzione di sistema teatrale regionale, nel pieno rispetto delle autonomie e funzioni, al servizio del cittadino e dello spettatore veneto.

Il ruolo del coordinatore artistico è stato affidato a Giancarlo Marinelli, scrittore e regista, profondo conoscitore del mondo teatrale veneto (direttore artistico del 73° Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Olimpico, di Arteven e della Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza), personalità di spicco nel panorama culturale nazionale, con l’obiettivo di indirizzare i contenuti delle residenze a frontiere artistiche originali e innovative e supportare le compagnie nel processo creativo e produttivo.

Dopo la fase di residenza all’interno dei teatri, le attività in presenza con gli spettatori riprenderanno compatibilmente con l’evoluzione della situazione sanitaria; il progetto prevede infatti una rivitalizzazione e una rigenerazione dell’offerta culturale delle città coinvolte, attraverso delle azioni programmate di condivisione del percorso artistico delle compagnie (sharing), dei laboratori per spettatori e professionisti, delle classi di approfondimento per diventare spettatori attivi e partecipi (audience development e audience engagement). Anche questo sarà un passo molto importante per la riapertura dei Teatri, spazi reali (e non solo virtuali) di produzione e condivisione artistica e creativa. I biglietti sono già in vendita al prezzo simbolico di 5 euro.

In estrema sintesi, il progetto regionale “A Casa Nostra”, in programma dall’autunno 2020 alla primavera 2021, coinvolgerà 8 Comuni del Veneto, 8 Teatri Comunali, 8 compagnie di produzione (sei nel mondo del teatro, una nella danza, una di estrazione musicale), per offrire al pubblico 24

appuntamenti di spettacolo dal vivo, oltre a numerosi ed articolati momenti di approfondimento per la comprensione del processo creativo dello spettacolo e la condivisione delle istanze espresse dai cittadini-spettatori.Una particolare attenzione sarà dedicata alla drammaturgia generata dalla crisi pandemica e alla capacità di resistere e reagire, per gli artisti e gli spettatori, grazie agli strumenti creativi della messa in scena.

Il progetto regionale può essere considerato replicabile, e quindi diventa modello – anche per altri ambiti culturali – per come è strutturato (diffuso in tutte le province), per la cura della relazione tra artista e spettatore (con un’importante percorso di partecipazione civica al processo artistico), per essere dedicato a compagnie dello spettacolo dal vivo, considerate attività produttive alla stregua di piccole imprese.

Oltre alle azioni necessarie per rimettere in moto il sistema delle arti performative nel Veneto, non solo come settore fondamentale della vita artistica e culturale, ma anche per accelerare la ripresa del comparto dal punto di vista economico e occupazionale e sostenere la produzione artistica nei generi prosa, danza e musica, senza dimenticare il fondamentale ruolo e coinvolgimento dello spettatore, “A Casa Nostra” intende essere una risposta concreta per la ripartenza delle attività culturali, e in particolare dello spettacolo dal vivo, per ritrovare, da parte del pubblico e degli operatori del settore, “una rinnovata fiducia e slancio per un ritorno, in completasicurezza, ad una vita normale, nella cultura e con la cultura”, come si legge nella premessa del provvedimento che ha sancito la sua esistenza.

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