Accordo governo-Autostrade, calcio ai Benetton o schiaffo a Conte? Le prime reazioni dei politici veneti Zanettin, Lorenzoni, Brusco e Berlato

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Benetton
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È iniziato poco prima delle 23 finendo alle 5 del mattino il consiglio dei ministri da cui doveva uscire la revoca della concessione delle autostrade al gruppo A.s.p.i.. Alla fine però l’elefante ha partorito il topolino, considerando la campagna elettorale e governativa del Movimento 5 Stelle, che nel 2018 ha preso il 32% dei voti, contro Atalantia, Autostrade e la famiglia veneta dei Benetton, che oggi doveva piangere e che invece ha avuto un’impennata in borsa. Da un punto di vista meramente di principio, cioè a dire ideologico, si può dire che i Benetton non gestiranno il ponte Morandi dopo il disastro dell’agosto di 2 anni fa. Un minimo di giustizia, seppur tardiva, pare esserci. Ma la revoca resta una chimera. Cosa ne pensano i politici veneti?

Intanto il deputato di Forza Italia Pierantonio Zanettin, da noi sentito, non rinnega la bontà dell’accordo raggiunto ma sottolinea la poca coerenza del governo e in particolare del premier Conte, sostenendo che il Movimento 5 Stelle si sia piegato al PD. «È un accordo con la famiglia Benetton che esclude la revoca – spiega Zanettin -. Quindi è una brutta figura del premier Conte che aveva sbandierato per giorni la revoca. Invece ha dovuto accettare un compromesso. Io personalmente non voglio lo scalpo delle aziende con conseguente default per i proprietari ma anche per tutti azionisti e piccoli obbligazionisti, piuttosto che investitori esteri. Quindi la soluzione può essere accettabile, però la figura che ha fatto Conte non è particolarmente brillante. La soluzione è stata imposta dal Partito Democratico e quindi è uno schiaffo per i 5Stelle».

«Bene che il Governo abbia trovato una sintesi per la prosecuzione dell’attività di Aspi – ci ha detto per esempio Arturo Lorenzoni, ex vicesindaco di Padova candidato alle regionali venete contro Zaia con la lista civica Il Veneto che vogliamo sostenuta dal PD -.  Dal confronto e dal dialogo, qualche volta complessi, nascono soluzioni capaci di dare risposte a esigenze diverse. A prescindere dai nuovi equilibri proprietari, ora auspico che ci si occupi anche di rivedere i meccanismi di controllo su sicurezza e investimenti, che rimangono prerogativa esclusiva dello Stato, su cui dobbiamo essere sempre più esigenti.Auspico che la soluzione trovata dal governo tuteli i lavoratori, le imprese fornitrici e tutti i cittadini/consumatori. Sulla vicenda Aspi, ma vale per tutte le concessioni, sono convinto che il principale compito dello Stato sia esercitare le funzioni di controllo. Entrare nella proprietà non garantisce di per sé la sicurezza né l’economicità – prosegue Lorenzoni – come il restarne fuori, d’altronde. Ma non è derogabile il ruolo di vigilanza, sia sulle condizioni di sicurezza che su quelle finanziarie. Ciò che deve cambiare in modo netto è la reale capacità di controllo dello Stato».

Manuel Brusco, consigliere regionale uscente M5S e capolista ora a Verona, da noi sentito sul tema, a domanda diretta sulla mancata revoca ha prreferito rispondere con una nota in cui si afferma quanto segue «Con l’uscita di scena dei Benetton, oggi nel nostro Paese la giustizia ha fatto un passo in avanti. Le istituzioni hanno tutelato l’interesse pubblico facendolo prevalere su quello privato.Non lo dovevamo solo alle vittime e alle loro famiglie, ma all’Italia intera. E’ una vittoria politica e morale soprattutto del Movimento 5 Stelle, che ci insegna quanto importante sia per una forza politica mantenere le mani libere. Secondo voi perché i Benetton hanno finanziato negli anni quasi l’intero arco parlamentare, Lega Nord compresa? Come sono riusciti a far inserire articoli di legge che imponevano allo Stato indennizzi spaventosi, per decine di miliardi, anche nel caso di loro gravi inadempienze? Il silenzio assordante su questa vicenda del Presidente della Regione Veneto, dovrebbe far ben comprendere quanto sia importante per una forza politica, rifiutare finanziamenti da parte di aziende che desiderano in questo modo far prevalere il loro interesse su quello collettivo».

Sergio Berlato, eurodeputato di Fratelli d’Italia, scrive invece «Se vi stavate preoccupando della povertà della famiglia Benetton potete stare tranquilli. Il Movimento 5 stelle e il Governo festeggiano l’accordo preso con i Benetton e la famiglia festeggia l’assegnazione di Autostrade con un +25% in borsa. Un altro grande applauso all’obbiettività del nostro Governo».

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