Acqua, in Veneto bolletta sotto la media nazionale, ma a Belluno dispersione idrica al 68%

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Acqua, in Veneto Bolletta sotto la media
Acqua, in Veneto Bolletta sotto la media

435€ è la cifra spesa per la bolletta idrica da una famiglia veneta nel 2023 (la media nazionale è pari a 478€), in aumento del 4,3% rispetto al 2022 e del 17,2% negli ultimi 5 anni. In tema di aumenti le province venete sono in buona compagnia, dato che oltre due terzi dei capoluoghi di provincia italiani registrano crescita dei costi; rispetto al 2022 l’incremento maggiore, di circa il 16%, si registra a Vibo Valentia, mentre guardando agli ultimi 5 anni, ad Isernia la bolletta è praticamente raddoppiata rispetto al 2019. Frosinone resta in testa alla classifica delle province più care con una spesa media annuale di 867€ mentre Milano e Cosenza conquistano la palma di capoluoghi più economici con 184€. La Toscana è la regione più costosa (con 732€), il Molise la più economica (226€), in Trentino Alto Adige l’aumento più consistente (+9%). Notevoli spesso le differenze tariffarie anche fra i singoli capoluoghi di provincia della stessa regione: in Veneto, per esempio, si va dai 492€ di Rovigo ai 356€ di Venezia.

La fotografia emerge dal XIX Rapporto sul servizio idrico integrato, a cura dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, che è stato presentato oggi nel corso dell’evento “Cara acqua, una risorsa da risparmiare e tutelare”, in vista della giornata mondiale dell’acqua del 22 marzo. Il Rapporto ha preso in esame le tariffe per il servizio idrico integrato applicate in tutti i capoluoghi di provincia italiani nel 2023 in riferimento ad una famiglia tipo composta da 3 persone con un consumo annuo di 182 metri cubi. Già questo dato potrebbe essere migliorato: se ci si attestasse su un consumo di 150 mc, il risparmio medio in bolletta sarebbe di 101€, ossia quasi il 27%; per una famiglia Toscana, come abbiamo visto la regione più cara in termini di acqua, sarebbe un risparmio di 183€.

Per le famiglie con soglia ISEE fino a 9.530€ e si aggiunge il bonus sociale idrico, il cui valore medio si aggira intorno ai 100 euro, con variazioni anche all’interno delle stesse regioni: in Veneto, il valore del bonus varia dai 113€ di Vicenza agli 84€ di Venezia.

Dispersione idrica e sprechi

In base agli ultimi dati Istat (anno 2020), la dispersione idrica nei capoluoghi di provincia è pari in media al 36,2% e raggiunge il 42,2% come territorio complessivo italiano. In alcune aree del Paese (soprattutto Sud e Isole) si disperde più della metà dei volumi d’acqua immessi in rete. Se si analizza ulteriormente lo spaccato di alcune realtà, in Veneto ad esempio, il valore della dispersione idrica varia dal 68,1% di Belluno al 26,7 di Treviso e Vicenza.

E se per la dispersione idrica bisogna intervenire soprattutto a livello di infrastrutture, dall’analisi delle abitudini dei cittadini emerge che molto può essere fatto anche sul tema degli sprechi: i cittadini sono poco consapevoli del proprio livello di consumo, visto che dichiarano di usare quotidianamente 62 litri di acqua, molto al di sotto del consumo medio ad abitante indicato da Istat in circa 215 litri al giorno. Quasi uno su tre non conosce il proprio fornitore del servizio idrico e oltre il 37% ritiene la bolletta troppo alta. Il 43% non conosce il bonus sociale e il 62% quello integrativo messo eventualmente a disposizione dal proprio comune di residenza. In compenso, quasi l’80% vorrebbe ricevere informazioni circa l’impronta idrica dei prodotti che acquista, al fine di poter compiere scelte più responsabili.

Emerge che oltre il 90% si dichiara attento a non sprecare acqua, e lo fa essenzialmente preferendo la doccia al bagno, e utilizzando gli elettrodomestici a pieno carico. Circa la metà dei cittadini intervistati non beve regolarmente acqua di rubinetto e, sebbene la metà dichiari di avere a disposizione nel proprio Comune le cosiddette Case dell’acqua, quasi il 40% afferma di non aver mai fatto rifornimento presso le stesse.

Famiglie non soddisfatte della qualità dell'acqua (fonte Cittadinanzattiva su dati Istat - GMA 2023)
Famiglie non soddisfatte della qualità dell’acqua (fonte Cittadinanzattiva su dati Istat – GMA 2023)

Un cittadino su due ritiene insufficienti le informazioni a disposizione sulla qualità dell’acqua di rubinetto e nella stessa percentuale vorrebbe riceverne di più puntuali al riguardo attraverso la bolletta. Per chi acquista prevalentemente quella in bottiglia, la spesa media mensile è fra i 20-25 euro a famiglia. Il 45% ritiene più sicura e controllata l’acqua in bottiglia, percentuale che sale al 57% nel Sud e nelle Isole, dove tra l’altro uno su quattro dichiara che nel proprio comune sono state emesse ordinanze di non potabilità.