“Aficionados”, a Vicenza nasce comunità di appassionati dell’arte di Roberto Montanari

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Venerdì 16 dicembre alle 19 si terrà la presentazione di “Aficionados”, la comunità di persone riunite dalla passione e amore per l’arte e in particolare per quella di Roberto Montanari.

L’evento è previsto presso “Events” di via Rossini 5. Per l’occasione sarà allestita una mostra di alcune opere inedite dell’artista e saranno presentati i progetti dedicati alla diffusione della sua arte e che riguarderanno Vicenza e in particolare il quadrilatero di viale Milano, dove l’artista ebbe il suo studio e incontrava gli amici.

ROBERTO MONTANARI

Roberto Montanari nacque a Ravenna il 19 luglio 1937 e si formò dapprima all’accademia di belle arti della sua città natale e successivamente, dopo un periodo in Francia per studiare gli impressionisti, si recò in Spagna, dove studiò nella prestigiosa accademia di San Fernando di Madrid, dove conobbe il genio surrealista di Salvador Dalì, che fu tra i primi a riconoscere in Montanari la sua autorità artistica.

Negli anni ’70 si trasferì a Vicenza, in viale Milano, dove aprì una galleria d’arte, che divenne ben presto il centro culturale della città.

Il toro nell’arte è un simbolo antico, ma Montanari riusciva a superare lo stesso significato simbolico…ci si identificava tanto da essere definito da alcuni critici “Un toro della pittura”.

Il tratto del disegno di Montanari è un tratto sicuro e preciso che sa ritrarre il movimento e la forza in una tridimensionalità che trasforma i suoi tori e i suoi paesaggi in oggetti reali, che trasportano lo spettatore al loro interno e guardare le sue opere è una sensazione di cui non si può più fare a meno.

Non è un caso dunque che Roberto Montanari abbia incontrato, nel suo lungo percorso artistico, la stima di illustri artisti quali Salvador Dalì, Virgilio Guidi, Pietro Annigoni, Ernesto Treccani, Sebastian Matta, Sergio Leone…molti dei quali sono venuti a Vicenza, proprio ed appositamente per fare visita a Montanari, nel suo studio di viale Milano.

L’immediatezza dell’arte di Montanari è la sua stessa anima che diventa spirituale e poetica quando

dipinge i paesaggi spagnoli, dove la figura umana è totalmente assente e il sole, che Montanari fa

esplodere nei suoi colori, è allo zenit; un sentimento onirico che trasmette un senso di precarietà e

temporaneità delle cose terrene.

La carica esplosiva del carattere del Pintor si sfoga con la violenza del pennello e dei colori e i suoi quadri parlano da soli.

L’uomo e l’artista sono la stessa persona così come la poesia e la pittura sono un tutt’uno in Montanari.

Il suo genio, il suo talento, la sua generosità gli perdonavano qualche intolleranza, che scaturiva dalla sua forte carica emotiva, perché Montanari andava dritto al cuore delle persone e proprio per questo non si può dimenticare, così come la sua energia, la sua estroversione, la sua espansività.