Aggressione dottoressa a Vicenza, Guarda (EV): “I corsi di autodifesa di Zaia e Lanzarin non possono essere la soluzione”

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Crisitina Guarda

L’aggressione a danno di una dottoressa ieri, martedì 14 marzo 2023, avvenuta al Pronto Soccorso dell’ospedale San Bortolo di Vicenza viene usata oggi da Cristina Guarda, consigliera regionale del Gruppo Europa Verde, per criticare l’operato del governo regionale.

Da quanto avvenuto (leggi qui), la consigliera parte per esternare considerazioni generali sullo stato delle strutture sanitarie in regione: “Non ci stancheremo di denunciare politicamente la situazione degli ospedali veneti, sempre più traballante a partire dai Pronto soccorso, perché quando la macchina si inceppa la rabbia rischia di esplodere.

In Sanità, questo significa il rischio che la frustrazione dei pazienti che non trovano risposte si traduca in aggressioni inaccettabili ai danni di medici e infermieri. Pertanto, continueremo ad attivarci per sollecitare la Regione affinché affronti e risolva una volta per tutte i problemi di sistema ormai cronici, come la fuga dei medici che non trovano più condizioni attrattive in sanità e il depauperamento delle strutture che non hanno posti letto adeguati.

I corsi di autodifesa di Zaia e Lanzarin non possono essere la soluzione per fermare le aggressioni, anzi: in questo modo il rischio è di far percepire un clima di violenza latente, come in carcere. La questione salute diventerà un problema di conflitto sociale se continuiamo a pensare di trovare soluzioni nella repressione e non nella cultura, con la contrazione dei servizi in maxi ospedali, la riduzione posti letto e senza una necessaria riorganizzazione gestionale che renda gli ospedali una casa attrattiva per i professionisti e sicura per tutte e tutti.

La Regione utilizza la carenza dei medici come una scusa per giustificare le errate scelte di programmazione, dopo aver approvato schede ospedaliere che cancellano lungodegenze e rendono a pagamento il servizio intermedio tra ospedale e casa.

Rivolgo un appello a tutti i cittadini stanchi di questo andazzo: invece di covare e reprimere la nostra frustrazione, che prima o poi scoppierà, usiamola per fare il nostro bene, esigendo da Zaia ed i suoi azioni per la sanità pubblica, non privata”.