Allarme terrorismo, Il Corriere della Sera: “I controlli per Pasqua, monitorati chat e siti”

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L’allarme terrorismo in Italia dopo l’attentato a Mosca e il ritorno dell’Isis: la guardia è alta per monitorare gli obbiettivi sensibili. Soprattutto in questa settimana densa di affollate manifestazioni religiose per la Pasqua, ma anche con attenzione a caserme e basi militari, come avviene ad esempio a Vicenza (ne abbiamo parlato qui).

Il Viminale ha sottolineato come, al momento, non ci siano minacce concrete all’Italia, ma le misure di sicurezza sono state rafforzate, accompagnate da segnalazioni al limite della psicosi: ieri mattina a Trani le scuole sono state evacuate e poi chiuse dopo un allarme bomba e il rinvenimento di un biglietto jihadista e di una borsetta con liquidi sospetti, poi, a Venezia un paio di bagagli dimenticati a piazza San Marco hanno fatto scattare l’allerta terrorismo.

Su Il Corriere della Sera in edicola oggi, si legge di dispositivi di sicurezza presso stazioni ferroviarie, aeroporti, luoghi di aggregazione, centri commerciali, siti ad alto richiamo turistico, ma anche sul web, monitorato 24 ore su 24 dalla polizia postale, dai reparti informatici di carabinieri e finanza, dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, alla ricerca di contatti social e chat che potrebbero rivelare l’esistenza di cani sciolti pronti a radicalizzarsi e passare all’azione.

La guardia resta alta – scrive in un suo articolo Rinaldo Frignani. Anzi, molto alta: il nostro Paese è sempre e comunque un possibile target, un obiettivo remunerativo per i gruppi terroristici e in questo non si differenzia da altre nazioni già prese di mira. Uno scenario analizzato con il metodo di lavoro adottato dal Comitato di analisi strategica antiterrorismo (Casa), che sfrutta il continuo scambio di informazioni con gli altri organismi investigativi in Italia e all’estero e che dal 7 ottobre scorso, giorno dell’attacco di Hamas a Israele, ha raggiunto un risultato importante: l’espulsione per motivi di sicurezza nazionale di 47 persone, 23 delle quali soltanto da gennaio. E i controlli rafforzati proprio in vista del fine settimana di Pasqua, decisi ieri nel corso del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, alla presenza anche del sottosegretario Nicola Molteni, riguardano anche i 39 foreign fighters tornati in Italia dopo aver combattuto in scenari di guerra esteri, dalla Siria alla Libia, ma anche sul fronte russo-ucraino. In totale sono 149 quelli schedati.

La strage alla Crocus City Hall nella capitale russa ha tuttavia riproposto una dinamica che in Europa non si osservava da anni: un gruppo armato e strutturato, proprio come quello che ha agito al Bataclan di Parigi nel novembre 2015. Che sia l’inizio di una nuova stagione del terrore portata avanti con questi attacchi invece che con l’azione dei singoli, di lupi solitari più difficili da individuare in anticipo, è ancora da dimostrare. Ma nessun aspetto viene trascurato. E non potrebbe essere altrimenti. Come quello degli ingressi dalla frontiera slovena — dove sono stati ripristinati i controlli dei documenti — per bloccare soggetti sospetti provenienti dalla rotta balcanica, mentre altri accertamenti sono svolti negli hotspot e anche nelle carceri con le indagini della Penitenziaria. Sensibilizzate le pattuglie delle polizie locali, in prima fila nei luoghi di assembramento, protagonisti del fine settimana di Pasqua. Prime fra tutti le aree del Colosseo e di San Pietro, per la Via Crucis del Venerdì Santo e la messa di domenica a San Pietro con papa Francesco”.

Fonte: Il Corriere della Sera