Ambiente, infrastrutture, edilizia, scuole, ricerca e sanità: l’on. Pierantonio Zanettin sul dopo Coronavirus

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Pierantonio Zanettin in uno dei suoi interventi sulla BPVi alla Camera dei deputati
Pierantonio Zanettin in uno dei suoi interventi sulla BPVi alla Camera dei deputati

Dopo l’intervento dell’onorevole marosticense Silvia Covolo (Lega) su ParlaVeneto.it, la testata del network VicenzaPiù dedicata alle attività dei politici eletti (o candidati a una elezione) in Veneto e degli europarlamentari del Nordest, il deputato forzista vicentino Pierantonio Zanettin partecipa al dibattito sul dopo Coronavirus lanciato da “Ambiente, infrastrutture, edilizia, scuole, ricerca e sanità: i temi che dopo il Coronavirus devono diventare… virali“, un articolo in cui da direttore di VicenzaPiù invito a confrontarsi sul dopo Coronavirus.

Pubblicheremo i vari interventi dei politici su ParlaVeneto e subito dopo su VicenzaPiu.com senza anticiparne nel titolo i contenuti, il che potrebbe ingenerare equivoci o potrebbe essere parziale, e senza nostri commenti, che ci riserviamo di fare a fine percorso informativo magari in un confronto pubblico, fisico o a distanza che potrà essere, per rispettare il pensiero di ognuno e per dare modo al dibattito di svolgersi con totale libertà di espressione.

Grazie a chi vorrà intervenire nel dibattito anche al di fuori dei politici scrivendo in questo caso a cittadini@vipiu.it: ne terremo conto valutandone la pubblicabilità, totale o per parti fondamentali, non in base alle opinioni espresse ma alla loro prospettazione civile e democratica.

Ecco, quindi, quello che ci scrive il parlamentare vicentino di Forza Italia, già membro laico del CSM

Personalmente ritengo che questa che stiamo vivendo sia una crisi epocale e che il nostro modo di vivere, comunque vada a finire, muterà in modo significativo. Dovremo adattarci per un tempo significativamente  lungo a girare con mascherine e guanti, a ridurre i nostri rapporti sociali, a lavorare e studiare da remoto.

Queste abitudini, una volta cessata l’emergenza, probabilmente, almeno in parte, le conserveremo.

Sicuramente la globalizzazione e il commercio internazionale subiranno una brusca battuta d’arresto e c’è da chiedersi con quale impatto economico per il Veneto, che nell’ultimo decennio è vissuto di esportazioni.

Dovranno essere riorganizzate le filiere produttive.

La crisi delle mascherine e dei respiratori  ha dimostrato, ad esempio, che non è accettabile che la loro produzione non avvenga esclusivamente in paesi così lontani. Lo stesso ragionamento varrà la pena estenderlo a tanti altri settori, non soltanto a quello medicale.

Probabilmente questa riorganizzazione produttiva si articolerà al’interno di aree geografiche, anche sovranazionali, caratterizzate da  particolare omogeneità e vocazione industriale, agricola, culturale.

Si viaggerà di meno, soprattutto verso mete esotiche e lontane, ed un sistema sanitario  efficiente sarà considerato un fattore di competitività economica.

Prima di scegliere la località delle vacanze, il turista si informerà a quale distanza si può trovare un ospedale di qualità, in grado di assisterlo adeguatamente in caso di emergenza medica.

Penso che l’industria turistica del nostro paese potrebbe anche trarne giovamento.

Immagino invece che la crisi del petrolio, che in queste ore,  per il crollo  dei consumi, rischia addirittura valori negativi, sia irreversibile.

L’obiettivo di ridurre drasticamente le emissioni di CO2, perseguito dal movimento Fridays For Future, potrebbe, quindi, raggiunto senza dover convincere politici riottosi a scontrarsi con certi interessi e l’ambiente ne trarrà giovamento.

La necessità di lavorare e studiare da casa ed il rischio di futuri lockdown probabilmente comporteranno un aumento degli standard edilizi individuali.

Ma la vera sfida che attende la politica negli anni a venire sarà invece la tutela delle fasce fragili della società e dei nuovi poveri, che inevitabilmente aumenteranno.

Oltre ad un dovere morale, questa è la condizione inevitabile per evitare un collasso sociale senza precedenti.

Non è ancora chiaro infine che fine farà l’Unione Europea.

Non ho ancora perso la speranza che in questa crisi ritrovi una ragion d’essere,  ideale oltre che economica, ma non è neppure escluso che crolli rovinosamente.

On. Pierantonio Zanettin (Forza Italia)

Qui tutti gli interventi al dibattito su “Ambiente, infrastrutture, edilizia, scuole, ricerca e sanità”


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