Antico omicidio nel centro di Vicenza: l’assassinio datato 1184 del Vescovo Giovanni Cacciafronte

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Cattedrale di Santa Maria Annunciata e il monumento dedicato al vescovo Giovanni Cacciafronte fonte
Cattedrale di Santa Maria Annunciata e il monumento dedicato al vescovo Giovanni Cacciafronte fonte

Nel 1184 il centro della nostra bella città fu lo scenario di un terribile atto: l’omicidio del Vescovo di Vicenza Giovanni Cacciafronte. In quegli anni gli assassini dei vescovi non erano inusuali, soprattutto al tempo di Federico Barbarossa I, momento in cui ci fu una scissione tra il potere del papato e quello dell’impero. Ciononostante le uccisioni dei vescovi ebbero inizio molto prima, basti pensare alle origini del cristianesimo o durante le invasioni barbariche. Su questo tema e sull’analisi dell’omicidio vicentino, scrive Giorgio Cracco nel suo saggio Assassinio nella cattedrale nell’Italia del Nord-Est: storia e memoria, contenuto in Tra Venezia e terraferma: per la storia del Veneto regione del mondo / Giorgio Cracco; studi raccolti con la collaborazione di Franco Scarmoncin e Davide Scotto.

Correva l’anno 1170 quando, precisamente nella Cattedrale di Canterbury, ebbe luogo una vicenda simile a quella vicentina: l’omicidio dell’arcivescovo Thomas Beckett. In Anche Vicenza ebbe nel 1184 il suo “Assassinio nella Cattedrale” ne parla Gianni Giolo, il quale nell’incipit del suo scritto, tratta l’argomento riferendosi a Murder in the Cathedral di Thomas Stearns Eliot, un dramma teatrale scritto nel 1935. Ciò che differenzia i due delitti, però, è che quello legato alla corona inglese destò molto scalpore, mentre la vicenda vicentina non ebbe lo stesso seguito. 

Raffigurazione dell'omicidio di Thomas Beckett presso la Cattedrale di Bayeux, assassinato come accadde al vescovo di Vicenza Cacciafronte nel 1184
Raffigurazione dell’omicidio di Thomas Beckett, assassinato come accadde al vescovo di Vicenza Cacciafronte nel 1184 – fonte

È innanzitutto necessario analizzare il profilo del vescovo Cacciafronte per comprendere le motivazioni dell’omicidio, avvenuto nel 1184 a Vicenza. Il vescovo era un fedelissimo del papa, era molto impegnato nell’attività pastorale e si dedicò anche alla riorganizzazione e salvaguardia del patrimonio ecclesiastico. Lottò per la libertà della Chiesa di Vicenza contro i signori e i nobili della città, ma fu proprio ciò a condannarlo. Il vescovo cercò, inoltre, di combattere gli eretici e fondò una scuola di teologia, esattamente dove si stava dirigendo il giorno dell’omicidio. Lungo il tragitto lo fermò un mendicante chiedendo una veste. Il vescovo, che ci teneva sempre ad aiutare i poveri, incaricò il suo segretario di andarla a prendere, ma fu proprio in quel frangente che fu colpito a morte.

Vista sulla Cattedrale e sul Palazzo Vescovile, scenario dell'omicidio del vescovo di Vicenza nel 1184
Vista sulla Cattedrale e sul Palazzo Vescovile, scenario dell’omicidio del vescovo di Vicenza nel 1184 – fonte 

Il papa individuò alcuni nobili come veri mandanti, tanto da privarli dei loro possedimenti e dei relativi benefici, punizione confermata negli anni seguenti dal Papa Celestino III e da Innocenzo III, che la estese anche agli eredi dei congiurati. Nel suo saggio Giorgio Cracco sostiene che Giovanni Cacciafronte fosse un modello ideale in quanto uomo di fede. Si trattava però di uno schema ormai superato per essere proposto alla Chiesa universale. Per questa ragione non ottenne la beatificazione prima del 1824, nonostante fossero stati valorizzati i suoi servigi e la sua fedeltà alla chiesa.