Architettura e nuove generazioni a Vicenza: il punto con esperti internazionali al Palladio Museum

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Proseguono gli eventi per il decennale del Palladio Museum. La prossima giornata di studio, focalizzata sull’educazione all’architettura delle nuove generazioni, What adults don’t know about architecture (Quello che i grandi non sanno dell’architettura), è in programma nella sede di Palazzo Barbaran da Porto (a Vicenza in Contrà Porti, 11) venerdì 7 ottobre (dalle 10.00 alle 17.00).

L’evento vedrà avvicendarsi i responsabili dei programmi educativi e progetti di ricerca di varie istituzioni internazionali (Turchia, Regno Unito, Germania, America Latina e naturalmente Italia): sul tavolo di confronto, i diversi modelli didattici, le esperienze “sul campo” e le buone pratiche. L’evento, in inglese, è aperto al pubblico, ma è richiesta l’iscrizione; sarà trasmesso in streaming sui canali Youtube e Facebook del Palladio Museum (clicca qui per il modulo per partecipare in presenza).

Da oltre quattro secoli, Palladio è il simbolo di Vicenza nel mondo e richiama ogni anno in Veneto turisti da ogni dove. La sua presenza in città è pressoché ovunque; ma il grande eroe vicentino del passato fa parte di un mondo ormai estinto o può ancora insegnare qualcosa alle nuove generazioni? È questa la domanda che si pone il Palladio Museum, istituzione che ha come priorità nella sua missione quella di educare i giovani e giovanissimi all’architettura. La sfida è riuscire a presentare l’eredità di Palladio come parte di un’identità collettiva, strumento di coesione sociale ed esercizio di riflessione per conoscere il passato e capire il presente, una sfida difficile ma molto stimolante.

Tra i più vivaci protagonisti dell’educazione museale in città, quasi 10 anni fa il Palladio Museum ha messo a punto un programma educativo per promuovere e diffondere la cultura dell’architettura a partire dai visitatori più giovani. In linea con la strategia culturale del museo, Palladio Museum Kids&Teens guarda al Rinascimento per discutere temi significativi nel nostro presente e immaginare l’ambiente costruito di domani. Lo fa attraverso laboratori didattici per famiglie durante il weekend e per classi durante l’anno scolastico, un percorso di visita ad hoc per i più piccoli (“Alla scoperta di Palladio”, con una mini-guida disponibile gratuitamente al bookshop) e “Il museo dei bambini” un summer camp interamente dedicato all’architettura, una splendida avventura per decine di bambini che durante l’estate frequentano gli spazi di palazzo Barbaran da Porto e dell’intero circuito museale cittadino.

E sarà proprio l’educazione il tema centrale della giornata di studio di venerdì 7 ottobre, What adults don’t know about architecture (Quello che i grandi non sanno dell’architettura), che verrà affrontato da due diversi punti di vista: mettendo in luce l’importanza della funzione educativa dei musei in generale (raccomandata tra gli altri da ICOM Italia, il principale network italiano di musei e professionisti museali) e analizzando il ruolo specifico dell’educazione all’architettura come strumento di benessere, inclusione e democrazia.

La riflessione prenderà avvio da una serie di domande di natura strettamente pedagogica: che percezione ha un bambino dello spazio architettonico, sia esso la propria cameretta, la casa, la scuola o l’intera città? Quando e dove i bambini scoprono l’esistenza dell’architettura e imparano a riconoscerla? E ancora: che ruolo gioca l’architettura che ci circonda nella costruzione dell’identità culturale dei più piccoli? Proveranno a rispondere a questi quesiti Ilaria Abbondandolo (Palladio Museum, Vicenza), Luca Mori (Università di Pisa), Angela Million (Technischen Universität Berlin) e Aynur Ciftçi (Yildiz Technical University – Facoltà di Architettura, Istanbul).

A seguire, nel pomeriggio, l’attenzione si sposterà sul versante pratico, attraverso un confronto tra casi di studio: si analizzerà la funzione sociale dell’educazione all’architettura, toccando tematiche come l’identità e l’inclusione; si condivideranno metodi e risultati di progetti educativi. Sarà la volta di Olimpia Niglio (Università di Pavia), Marta Morelli (MAXXI, Roma), Sophie Draper (Royal Institute of British Architects, Londra) e Jorge Raedó (Osa Menor, educación de arte para infancia y juventud, Bogotà).

Filo rosso del confronto saranno non solo le tematiche dell’apprendimento e della trasmissione di valori (umani, culturali e sociali), ma anche il tema dell’utopia e dell’immaginazione, che trova terreno fertile nei più giovani e che diventa mezzo formidabile di esplorazione della realtà. 

La giornata di studio del 7 ottobre sull’educazione all’architettura è realizzata grazie al contributo della Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della cultura.

È inserito nel programma per il decennale del Palladio Museum anche l’evento di domenica 9 ottobre, a corollario della giornata di studi sull’educazione all’architettura e contestualmente alla giornata F@mu – famiglie al museo: Jorge Raedó, specialista nell’educazione all’arte e all’architettura e fondatore del programma “Osa Menor. Arts education for children and youth” porterà per la prima volta in Italia “La casa della musica”, uno dei suoi workshop più poetici e suggestivi (Palladio Museum, dalle 11:00 alle 12:00). L’artista-educatore colombiano, con l’aiuto di una selezione di brani musicali, stimolerà i partecipanti alla realizzazione di una nuova architettura nel cortile del Palladio Museum. Attraverso i movimenti e le emozioni dei bambini, lunghi fogli di carta bianca prenderanno forma per trasformarsi in una coloratissima “casa della musica”. Per informazioni e prenotazioni: didattica@palladiomuseum.org (il biglietto intero costa 6,00 euro, mentre il ridotto per i possessori della tessera Palladio Museum Kids costa 2,00 euro).