Codice della strada, via libera della Camera con 163 sì

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(Adnkronos) – Via libera dell'Aula della Camera al ddl sul codice della strada con 163 voti favorevoli e 107 contrari. Il provvedimento passa ora all'esame del Senato. A esprimere "grande soddisfazione" il vicepremier e ministro, Matteo Salvini, che sottolinea: "Siamo determinati a salvare vite". "Oggi abbiamo votato convintamente contro il codice della strada del Ministro Salvini perché il Governo Meloni ha scelto ancora una volta di guardare al passato non al futuro della mobilità: non ha raccolto l’appello dei familiari delle vittime sulla strada a mettere la sicurezza al primo posto, non affronta il grande tema della velocità, della disattenzione e del rispetto delle regole e dei limiti attraverso il ricorso alle nuove tecnologie, non apre alla formazione permanente per consentire a tutte le persone di conoscere e applicare le nuove norme, non introduce dispositivi per salvare le vittime degli angoli ciechi dei mezzi pesanti, porta invece avanti una assurda “crociata” contro i poteri dei Sindaci, contro la ciclabilità e la mobilità sostenibile". Così Andrea Casu del Pd. "Le poche cose buone, sono frutto dell’approvazione di nostri emendamenti come per la sospensione breve immediata della patente per chi guida usando lo smartphone o l’apertura al ricorso ai simulatori di guida o alle notifiche digitali immediate delle multe. Se tutta Europa sta andando nella direzione opposta non è in atto un complotto internazionale contro l’Italia, sono Meloni e Salvini che stanno sbagliando strada. Per questo continueremo a batterci in Senato e sul territorio per modificare quello che movimenti e comitati che stanno scendendo in piazza in tutta Italia stanno chiamando codice della strage". Il decreto autovelox Lo scorso 21 marzo è stata approvata la bozza del decreto autovelox, che disciplina le modalità di collocazione e uso dei dispositivi di rilevamento a distanza dei limiti di velocità di cui all'articolo 142 del Codice della strada. L’obiettivo del dl autovelox "è garantirne un utilizzo conforme ad esigenze di sicurezza della circolazione, prevenzione degli incidenti e tutela degli utenti della strada", ha sottolineato una nota del Mit. Ecco cosa cambia. Il testo – ha ricordato ancora il Mit – è frutto di un ampio confronto con ANCI e UPI, con le quali si sono tenute tre riunioni in sede tecnica, oltre che numerosi incontri informali, al fine di definire una posizione condivisa sui contenuti del decreto. Si evidenzia, altresì, che gran parte delle modifiche richieste sono state accolte.  —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)