“Colpevole”, la vicentina Serena Puppo canta il bisogno di essere se stessi

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Una passione precoce,quella della giovanissima vicentina Serena Puppo per la musica. «Boh, forse canto e parlo davanti a una videocamera», scrive su Facebook Serena, classe 2001. I social, in particolare, YouTube, Instagram e TikTok, sono proprio i canali che lei ha scelto per diffondere le sue canzoni, ottenendo un buon seguito di followers. Ora è già al secondo singolo e sta preparando un album, nonostante vada ancora a scuola.

«Frequento il liceo Fogazzaro a Vicenza – spiega Serena – e sono in quinta. L’idea di fare l’università c’è ma voglio essere sicura di avere le idee chiare sull’indirizzo da scegliere, perché ha i suoi costi. Per la mia attività musicale lavoro con una persona della mia stessa città, quindi riesco ad organizzarmi bene e a trovarmi dei pomeriggi liberi. Invece se dovessi lavorare a Milano sarebbe molto più complicato perché dovrei prendere il treno e saltare la scuola. Invece così sono sempre riuscita ad avere voti più alti ed organizzarmi con lo studio senza trovarmi all’ultimo minuto».

«Ho iniziato coi social perché facevo cover  – spiega ancora Serena – ed ero piccolina, ero in prima liceo, quindi non potevo fare programmi. Poi ho visto che le mie cose piacevano e sono riuscita a crearmi un pubblico e tramite i social ho conosciuto il mio produttore e abbiamo cominciato a lavorare sulla mia musica. Mi piacerebbe entrare bene nel mondo della musica tramite i social. Ci sono dei programmi a cui mi piacerebbe partecipare ma per adesso voglio concentrarmi sul crearmi un pubblico tramite i social».

Ma i social sono solo un trampolino o possono rimanere un canale esclusivo?

«Di sicuro sono un buon trampolino, ma anche i cantanti più grandi diffondono le loro cose sui social. Però penso che arriverà il momento in cui si passerà ad altro. Anche i più grandi influencer hanno un lavoro che non è solo sui social, ma ci sono altre cose, pubblicità, abbigliamento, etc. Se guardiamo a Chiara Ferragni, il suo lavoro non è proprio fare l’influencer ma c’è anche il marchio di moda. Non sono quindi dell’idea che si possa rimanere solo sui social. Sono un trampolino per riuscire a fare altro».

E invece cosa ne pensi dei talent televisivi di musica come X-Factor?

«Sono buoni programmi. Per esempio “Amici” è una scuola, quindi ti insegnano alcune cose, ti insegnano magari a stare sul palco, a mediare la tua tecnica a livello vocale. Però ultimamente sto notando che molti che escono da amici magari durano quel paio d’anni, ma poi ogni anno ne escono di nuovi, difficilmente uno riesce proprio a tenersi bene il suo percorso. Nonostante abbiano tantissimo talento magari svaniscono un po’. Questo perché magari il pubblico si orienta sempre verso le novità, che escono ogni anno. Quindi sono un po’ pro e un po’ contro i talent».

Il nuovo singolo di Serena si chiama “Colpevole“, un titolo forse impegnativo per la giovane età. «Questo termine io lo uso in modo positivo – spiega la cantante vicentina -. Colpevole è quella sensazione che ho provato, ma che in generale secondo me le persone soprattutto della mia età provano in questa società nel momento in cui tu vuoi fare qualcosa di diverso e alle altre persone non va bene quindi tu ti senti un po’ colpevole di voler scegliere una strada piuttosto che un’altra. Il messaggio che voglio lanciare con colpevole è che bisogna fregarsene e fare quello che si vuole. Per questo dico che il significato è positivo, perché io sono contenta e orgogliosa di essere colpevole, di sognare qualcosa di diverso, di volere un po’ allontanarmi dalla massa».

Serena sta già lavorando al terzo singolo e spiega di avere «tante canzoni in testa», quindi probabilmente uscirà un EP o un album. Poi la prossima tappa sarà l’esibizione live. «Non proprio dei concerti, ma comunque dei piccoli show da portare a qualche festival o a qualche evento».

Serena Puppo si può a tutti gli effetti definire una cantautrice. «Non ce la faccio a cantare qualcosa che non mi rappresenti. E anche se mi rappresenti ma è uscita da qualcun altro faccio fatica. Un conto sono le cover, un conto è mettere la mia faccia su qualcosa che non provo e non penso. Quindi i testi li scrivo io, con un piccolo aiuto del mio produttore sulla scelta delle parole e sulle base musicali». Insomma, una ragazza dalle idee molto chiare.

 

 

 

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