Comunali Vicenza 2023, le minoranze rilanciano: “I partiti vogliono Giorgio Conte al posto di Rucco”

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Centrodestra Francesco Rucco e Giorgio Conte comunali vicenza certifica
Francesco Rucco e Giorgio Conte

L’ex parlamentare Giorgio Conte sarebbe voluto da alcuni partiti o da loro settori come candidato sindaco di Vicenza al posto di Francesco Rucco. Sono i capigruppo di minoranza del consiglio comunale di Vicenza a sottolineare quella che viene presentata come “cosa nota” in città, mentre si scaldano i motori in vista delle elezioni comunali di primavera. A farlo in una specifica conferenza stampa sono quindi, Sandro Pupillo di Da Adesso in Poi, Leonardo Nicolai per Coalizione Civica, Isabella Sala del Partito Democratico ed Ennio Tosetto di Vinòva.

Non una novità, dal momento che – da queste pagine – se ne era accennato già ad ottobre scorso (leggi).

Schermaglie iniziali. Alla stessa categoria appartiene la mossa dal Centrodestra circa i presunti finanziatori della campagna mediatica anti-Rucco (ne abbiamo parlato qui) con l’evidente intento di “stanare” Giacomo Possamai.

Oggi, dall’altra parte della barricata si sottolinea questa ipotesi, riferita a Giorgio Conte, deputato in tre legislature, fino al 2013, prima con Alleanza Nazionale e poi con Futuro e Libertà per l’Italia, vicesindaco e assessore di Vicenza nei tardi Anni ’90, presidente onorario dell’associazione politico-culturale Fare Vicenza, ora in FdI.

Motivo? Rucco viene dipinto come politico con un appeal che sarebbe in discesa: “È cosa nota che una parte dei partiti che sostengono Francesco Rucco – dicono i capigruppo consiliari – stiano provando a cercare altre strade e ad ipotizzare altre candidature, a partire da quella dell’ex parlamentare Giorgio Conte, perché considerano il Sindaco uscente una candidatura debole“.

Non solo. All’attuale primo cittadino di Vicenza viene contestata una reiterata incongruenza: quella di professarsi civico ma di essere, a detta dei vertici del centrosinistra oggi presenti, completamente dipendente dai partiti.

“Dopo aver detto pubblicamente che per ricandidarsi attende il via libera dei partiti da Roma – dicono i consiglieri -, il Sindaco Rucco spiega nuovamente alla città di non essere libero di decidere in autonomia se ricandidarsi o meno. Ancora una volta il finto civico Francesco Rucco spiega a chiare lettere quanto sia un Sindaco alla mercé dei partiti che lo sostengono”.

Il riferimento dei capigruppo è alle parole che Francesco Rucco ha riferito al quotidiano Il Giornale di Vicenza, nell’edizione di oggi, e che per dovere di completezza riportiamo per riferire ai lettori quello che esattamente ha detto il primo cittadino circa una sua possibile nuova candidatura.

“Non posso confermare nulla – ha spiegato Rucco a specifica domanda -. Stiamo ancora lavorando a un’ipotesi di lista civica, vanno messi d’accordo i partiti, non c’è ancora nulla di certo“. Ma se dipendesse solo da lei, si ricandiderebbe? “Beh, sì. È sempre bello lavorare per il bene della propria città”.

Questione di interpretazioni. L’impressione è che Rucco voglia dire che su una sua candidatura “civica” bisogna dialogare necessariamente con i partiti che “vanno messi d’accordo”. Del resto il civico Rucco attualmente governa la città con uno schieramento fatto anche di partiti: Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Non è un mistero.

Una situazione che nella loro nota i capigruppo di minoranza commentano così: “Ma è possibile che un Sindaco uscente si faccia condizionare in questo modo dalle forze politiche? Quasi sempre dopo 5 anni il primo cittadino ha dalla sua parte la forza dei risultati ottenuti e quindi non deve essere costretto a trattare con nessuno. Mentre è sempre più evidente che i suoi stessi alleati sono ben consapevoli della debolezza di Francesco Rucco, civico per convenienza ma sempre più ostaggio di quei partiti che, fatti alla mano, in questi anni hanno deciso quali assessori cacciare e quali promuovere, si sono spartiti “le careghe” nelle società partecipate con nomine politiche, hanno dettato la linea politica a Rucco sia come Sindaco che come Presidente della Provincia”.


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