Comunicati stampa del Comune di Vicenza, Agcom e Corecom danno ragione a ViPiù: fondata la conseguente segnalazione della consigliera regionale Erika Baldin

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Comunicati di propaganda del Comune di Vicenza?
Comunicati di propaganda del Comune di Vicenza?

Sul proliferare dei comunicati stampa del Comune di Vicenza dal sapore elettorale avevamo ragione noi di ViPiù. Oggi, venerdì 5 maggio 2023, l’Agcom ha reso pubblico il proprio provvedimento sulla vicenda sollevata da queste pagine ed arrivata alle autorità competenti dietro segnalazione della consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Erika Baldin.

Scarica qui la delibera Agcom

L’Agcom ha infatti ordinato “al Comune di Vicenza di rimuovere la comunicazione istituzionale realizzata mediante la pubblicazione dei comunicati stampa dal sito istituzionale, nonché di pubblicare sul sito web, sulla home page, entro un giorno dalla notifica del presente atto, e per la durata di quindici giorni, un messaggio recante l’indicazione di non rispondenza di dette pubblicazioni a quanto previsto dall’art. 9 della legge 22 febbraio 2000, n. 28.

In tale messaggio – prosegue l’atto deliberativo – si dovrà espressamente fare riferimento al presente ordine. Dell’avvenuta ottemperanza alla presente delibera dovrà essere data tempestiva comunicazione all’Autorità [..] fornendo, altresì, copia della comunicazione in tal modo resa pubblica”.

Il provvedimento è stato assunto dall’organo collegiale dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni nella seduta di mercoledì 3 maggio 2023 e oggi – come ci è stato confermato dall’ufficio stampa dell’Autorità – è stato consegnato anche al Comune di Vicenza.

Prima di fornire i dettagli della decisione dell’Agcom, è il caso di sintetizzare come si sia giunti ad essa. La nostra testata ha sollevato la questione, ritenendo il direttore responsabile Giovanni Coviello e alcuni redattori che l’ufficio stampa del Comune di Vicenza stesse in qualche modo abusando a fini elettorali della diffusione dei comunicati stampa.

Abbiamo infatti sin dai primi segnali riferito che – a nostro parere – questo modus violasse quanto stabilito per legge: in periodo di campagna elettorale le amministrazioni comunali devono astenersi dal fare propaganda. L’ufficio stampa dell’ente, che è al servizio dei cittadini e non della compagine amministrativa attuale che in buona parte è coinvolta direttamente nelle elezioni comunali 2023, avrebbe dovuto limitarsi quindi a comunicazioni di servizio e impersonali. Di servizio: utili ai cittadini. Impersonali: senza fare riferimento ad amministratori specifici, in buona parte – come detto – candidati alle elezioni. Il tutto per non trarre eventuali vantaggi di esposizione mediatica nei confronti di altri candidati.

La redazione di ViPiù ha invece notato che in piena campagna elettorale alcune di queste comunicazioni andavano oltre questi limiti di legge e ha segnalato quanto avveniva al prefetto di Vicenza, alla responsabile dell’ufficio stampa comunale, ai candidati sindaci di Vicenza, all’ordine dei giornalisti. Chi ci ha risposto, non tutti, ha fatto presente che, per esprimere un giudizio, preferiva attendere il pronunciamento dell’autorità preposta, che è poi quanto avvenuto oggi.

Nel frattempo, quanto da noi sollevato è stato notato con attenzione da Erika Baldin, capogruppo del Movimento 5 Stelle nel Consiglio regionale del Veneto che ha presentato una segnalazione al Corecom Veneto, organo territorialmente competente che ha chiesto controdeduzioni a Palazzo Trissino e, valutato tutto, ha inviato un suo parere all’Agcom, che si è espressa sulla base di essa.

Forniamo quindi qualche dettaglio della decisione del Consiglio Agcom. È stato ritenuta violata la Legge 28 del 22 febbraio 2000: Disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica. In particolare, l’articolo 9 che, in campagna elettorale, stabilisce il divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni.

L’Agcom riferisce di aver basato la sua decisione su una nota inviata il 27 aprile 2023 dal Comitato regionale per le comunicazioni del Veneto (ve ne avevamo parlato qui) contenete il suo parere sul procedimento avviato nei confronti del Comune di Vicenza a seguito della segnalazione di Erika Baldin, consigliera regionale del Veneto, circa violazioni dell’articolo 9 “effettuata – scrive l’Agcom – dall’amministrazione del Comune di Vicenza attraverso la diffusione di alcuni comunicati stampa sul sito istituzionale dell’ente, da cui sono stati altresì tratti alcuni articoli di stampa. Al riguardo, il Comitato, dopo aver chiesto in data 19 aprile 2023 le controdeduzioni, ha ritenuto sussistente la violazione del divieto di comunicazione istituzionale“. Quest’ultima parte, dunque, a conferma che anche il Corecom Veneto riteneva ci fosse una violazione di legge.

Agcom riporta anche alcune parti salienti delle controdeduzioni del Comune di Vicenza che, per dovere di completezza, vi riportiamo.

“...il comunicato stampa ad oggetto “Ferrovieri, sopralluogo alla medicina di
gruppo di via Fincato 11” diffuso agli organi di stampa e pubblicato nel sito web
istituzionale del Comune di Vicenza risponde all’esigenza di informare la cittadinanza in
merito alla fruibilità di un servizio pubblico relativo alla tutela del diritto alla salute a
fronte dell’allarme sociale generato dall’abbandono da parte dei medici di un presidio
sanitario che serve migliaia di persone per effetto di reiterati episodi di aggressione e
violenza verbali ai danni dei medici stessi”.

Va detto che il comunicato stampa qui sopra citato lo abbiamo preso in considerazione anche noi di ViPiù. Lo abbiamo però pubblicato con una nota di avvertimento per riguardo dei lettori e con un titolo più opportuno, visto il suo contenuto: Medicina di Gruppo ai Ferrovieri di Vicenza, sopralluogo dell’amministrazione che promette lavori di riqualificazione.

Dalle controdeduzioni dell’ente l’Agcom riporta ancora: “con riferimento agli altri comunicati stampa menzionati…le motivazioni della pubblicazione dei comunicati stampa nel periodo dal 9 marzo al 15 aprile sono in molti casi funzionali alla partecipazione degli interessati ad eventi di promozione turistica, culturale, sociale, economica, ambientale o sportiva, comunicazioni con finalità di riduzione dell’allarme sociale legato alla sicurezza urbana, comunicazioni con finalità di rendicontazione dell’utilizzo di risorse economiche per la realizzazione di opere e lavori pubblici; comunicazioni con finalità di rendicontazione di azioni per la tutela dell’ambiente; comunicazioni con finalità di promozione economica e sviluppo delle imprese; comunicazioni con finalità di promozione delle relazioni internazionali; comunicazioni con finalità di promozione turistica; comunicazioni con finalità di promozione culturale; comunicazioni con finalità di promozione sociale; comunicazioni
con finalità di promozione ambientale; comunicazioni con finalità di promozione sportiva; comunicazioni di servizio”.

Una difesa, quella del Comune di Vicenza, che però non ha convinto l’Autorità garante che ha considerato tutto, soprattutto i riferimenti di legge, e preso visione delle attività di comunicazione segnalate, della documentazione istruttoria e “delle conclusioni del Comitato (Corecom, ndr), secondo cui i comunicati oggetto di segnalazione sono caratterizzati dal requisito dell’impersonalità, ma non da quello dell’indispensabilità per l’efficace assolvimento delle funzioni dell’ente“.

Ha inoltre ritenuto “di condividere, per le motivazioni addotte, le conclusioni formulate
dal Comitato regionale per le comunicazioni del Veneto, in quanto i comunicati non sono
indispensabili per l’efficace assolvimento delle funzioni dell’ente“.

Infine, oltre all’ordine al Comune di Vicenza di cui vi abbiamo detto in apertura, ha ritenuto anche “necessario, per quanto possibile, oltre alla pubblicazione di un messaggio recante l’indicazione della violazione commessa, anche, come prassi dell’Autorità, un comportamento conformativo dell’amministrazione consistente nella rimozione delle sue conseguenze, nella specie, dei comunicati stampa oggetto di segnalazione ed accertamento realizzati in violazione del divieto di comunicazione istituzionale, anche al fine di evitare la successiva ripresa degli stessi da parte degli organi di stampa”.