Covid: no a elezioni, scuola e spiagge. Ma sì a Sanremo con il pubblico in sala? Se Amadeus conta più di Galli e Crisanti…

265
Sanremo Amadeus
Sanremo Amadeus

Succede che il professore di microbiologia dell’Università di Padova, Andrea Crisanti, intervistato nella trasmissione ‘Un giorno da pecora’, esprima dubbi sulla riapertura delle scuole, su un ritorno alle urne imminente e sulla possibilità di avere un’estate normale, aggiungendo che le restrizioni anti-Covid, zone rosse comprese, dovrebbero andare avanti fino a ottobre. Apriti cielo, anzi, Twitter. La senatrice ‘pitonessa’ Daniela Santanché, ripresa dai giornali amici Libero e Il Giornale critica il professore facendolo passare per uno che vuole “ammazzare” il turismo, cioè, in senso metaforico, per un assassino.

Il professor Crisanti
Il professor Crisanti

Poi succede che l’infettivologo dell’ospedale Sacco-università degli Studi di Milano Massimo Galli dica le stesse cose di Crisanti, ciò che bisogna continuare ad evitare assembramenti nei prossimi mesi, aggiungendo che non è da escludere che le elezioni di settembre abbiano contribuito alla seconda ondata Covid, motivo in più, a suo dire, per non andare a votare adesso al fine di evitare una terza ondata. Viene accusato di essere “antidemocratico”.  Negli stessi momenti, Amadeus minaccia di dimettersi se non gli fanno fare Sanremo con il pubblico in sala. Speranza e Franceschini sono stati chiari: “l’Ariston è un teatro come tutti gli altri, no ai figuranti”.

infettivologo Massimo Galli

A dirla tutta, non si vede neanche la grande necessità di avere a tutti i costi Sanremo, a parte le ragioni di bilancio della Rai (che dall’evento guadagnerebbe un bel po’ di pubblicità che coprirebbe le spese e darebbero guadagni). E infatti lo stesso Amadeus aveva detto una cosa sensata, proponendo di rinviarlo al 2022.

E invece siamo qui, in piena epidemia Covid, con i vaccini in ritardo e un piano serio e urgente di rilancio ancora da presentare per il Recovery Fund, a fare il ‘fantacalcio’ sul prossimo governo e a preoccuparci per Sanremo mentre gli scienziati che ci avvertono sui rischi in agguato vengono sbertucciati. Evidentemente, come diceva il grande Flaiano, in Italia “la situazione politica è grave, ma non è seria”.