Covid, Speranza boccia il pranzo di Natale: “serve massimo rigore e attenzione”

Il ministro della Salute oggi ha riferito in Parlamento in vista del Dpcm di domani e della campagna di vaccinazione: "vaccino obbligatorio senza immunità di gregge, campagna nel vivo in primavera-estate"

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ministro Speranza in aula riferisce sul Covid
ministro Speranza in aula riferisce sul Covid

La maggioranza impegna il Governo “a intraprendere fin da subito una campagna di sensibilizzazione nei confronti della cittadinanza sull’importanza dei vaccini e sulla loro efficacia, coinvolgendo il Parlamento, con l’obiettivo di raggiungere al più presto l‘immunità di gregge, valutando, nel corso della campagna il tasso di adesione dei cittadini e in caso di mancato raggiungimento dell’immunità di gregge la possibilità di prevedere l’obbligatorietà del vaccino”. Lo si legge nella risoluzione di maggioranza che sarà votata al Senato dopo le comunicazioni del ministro della Salute, Roberto Speranza, sul nuovo dpcm Covid per il periodo di Natale e il piano vaccini.

Per il Pd, a quanto si apprende in ambienti vicini al segretario Nicola Zingaretti, la linea sulle festività e il prossimo dpcm è quella del “grande rigore” e della “massima attenzione“. Con il piano vaccini anti-Covid “dovranno essere garantite funzionalità omogenee su tutto il territorio nazionale, in particolare relativamente al sistema di chiamata attiva, prenotazione, alla registrazione e certificazione della vaccinazione, al sistema di recall e al calcolo puntuale in realtime delle coperture vaccinali e all’integrazione con i sistemi regionali e nazionali di vaccino vigilanza e sorveglianza epidemiologica”.

A dirlo, in aula al Senato, il ministro della Salute, Roberto Speranza, durante le comunicazioni sul nuovo dpcm Covid per il periodo di Natale prima alla Camera. Speranza ha dato anche “alcuni numeri” delle categorie di persone da vaccinare per prime, “costruiti nel confronto con le Regioni, con Istat e con i database del ministero della Salute. “Operatori e lavoratori sanitari e socio-sanitari: 1.404.037 persone; personale ed ospiti dei presidi residenziali per anziani 570.287 persone; anziani over ottant’anni 4.442.048; ancora, persone dai sessanta ai settantanove anni 13.432.005; popolazione con almeno una comorbilità cronica: 7.403.578. Queste categorie saranno le prime a ricevere il vaccino. Dopo la vaccinazione degli operatori sanitari, gli ospiti delle Rsa e gli anziani, con l’aumento delle dosi si inizierà a vaccinare le altre categorie di popolazioni, tra cui insegnanti, personale scolastico, le forze dell’ordine, il personale delle carceri e dei luoghi di comunità. “Ad oggi sono state indicate due date da Ema: potrebbe esprimersi il 29 dicembre sull vaccino Pfizer e il 12 gennaio sul vaccino Moderna. Queste aziende, da contratto, dovrebbero fornirci circa 8 milioni di dosi (Pfizer) e 1 milione e 346 mila dosi (Moderna). Cuore della campagna vaccinale secondo le previsioni sarà tra la prossima primavera e l’estate. Non vi è ancora evidenza scientifica sulla durata della vaccinazione. Abbiamo sottoscritto in quota parte, pari al 13,46%, tutti i contratti che l’Unione europea ha formalizzato, non vogliamo correre il rischio di non poter disporre un vaccino prima di altri” ha detto Speranza.

Domani arriverà il nuovo Dpcm che potrebbe chiudere i ristoranti anche a pranzo e/o vietare gli spostamenti tra Comuni a Natale, Santo Stefano e Capodanno.

“Abbiamo un’incidenza di 320 casi circa ogni 100.000 abitanti. Dobbiamo arrivare a 50 casi ogni 100.000 abitanti. Ecco perché le prossime festività vanno affrontate con estrema serietà se non vogliamo nuove pesanti chiusure tra gennaio e febbraio“.

Durante le festività “bisognerà poi evitare potenziali assembramenti nei luoghi di attrazione turistica legati in modo particolare alle attività sciistiche. È opportuno, più in generale, ridurre i rischi di diffusione del contagio connessi ai momenti di aggregazione durante le festività del Natale e del Capodanno. Si tratta di misure indispensabili se non vogliamo vanificare i primi segnali di miglioramento”.

A dirlo, in aula al Senato, il ministro della Salute, Roberto Speranza, durante le comunicazioni sul nuovo dpcm Covid per il periodo di Natale, che ha anche aggiunto “I tecnici del ministero, assieme a quelli dell’Istituto superiore di sanità e delle Regioni, si stanno confrontando sui parametri, ma l’impianto di fondo è corretto e sta funzionando” riferendosi alla divisione in zone di rischio con diversi colori.

In giornata, in particolar modo al Senato, si sono registrate perplessità da parte di alcuni esponenti dem sulla gestione da parte del Governo e sul contenuto del decreto che dovrebbe essere firmato domani. Il ministro della Salute Roberto Speranza, al termine della sua replica in aula alla Camera, ha dato parere favorevole alla risoluzione di maggioranza sul nuovo dpcm di Natale e il piano vaccini.

Come al Senato, il ministro ha dato parere positivo anche a due impegni contenuti nella risoluzione delle opposizioni: “Definire un efficace piano vaccini per tutta la popolazione, che preveda il pieno coinvolgimento delle Regioni, al fine di individuare tutte le strutture idonee per la custodia, la conservazione e la somministrazione dei vaccini antagonisti al Covid-19”; e “garantire che il piano vaccini rispetti tutti i criteri fondamentali di sicurezza, universalità e gratuità, e nel rispetto del principio di libertà di scelta dei cittadini, anche assicurando l’appropriatezza e l’adeguatezza della comunicazione per la promozione della vaccinazione di massa”. Il ministro ha invece chiesto il ritiro della risoluzione firmata da Enrico Costa (Gruppo Misto).

Fonte Public Policy


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