Ddl Zan contro omofobia, mozione FDI Veneto: “no a censura e indottrinamento scolastico”

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Raffaele Speranzon consigliere regionale Fratelli d'Italia
Raffaele Speranzon, senatore e consigliere regionale Fratelli d'Italia

Il gruppo consiliare veneto di Fratelli d’Italia ha presentato una mozione che invita la giunta Zaia “a farsi portavoce presso il Parlamento della Repubblica Italiana e presso la Presidenza della II Commissione Giustizia del Senato, del dissenso all’approvazione del Disegno di Legge n. 2005 di cui in premessa, suscettibile di violare la libertà di pensiero, la
libertà di parola, la libertà di opinione, la libertà di associazione, la libertà di stampa,
la libertà di educazione, la libertà di insegnamento e la libertà religiosa”. La legge in questione, contro l’omofobia, porta il nome del deputato padovano Zan che in questi giorni ha incontrato il segretario del PD Letta il quale gli ha confermato la volontà dei dem al governo e in parlamento di approvare il ddl. Il presidente della Commissione Giustizia in Senato, concittadino di Zan, Andrea Ostellari, della Lega, ha a sua volta dato battaglia contro il ddl Zan affermando però che la Lega non è omofoba ma che ci sono questioni più importanti come la violenza sugli animali.

“È ferma la nostra condanna contro l’omofobia e contro qualsiasi atto discriminatorio per ragioni etniche, religiose, di genere o per le condizioni personali e sociali, ma non possiamo permettere la discriminazione e la demonizzazione delle opinioni non allineate. Ecco perché diciamo no a forme di censura che limitano la libertà di pensiero. Il rischio dietro questo disegno di legge è che si possa poi lasciare spazio a interpretazioni che riducano fortemente le possibilità di libera espressione”, afferma in un comunicato il capogruppo Raffaele Speranzon, primo firmatario della mozione sottoscritta anche dai consiglieri Daniele Polato, Joe Formaggio, Tommaso Razzolini ed Enoch Soranzo.

“Il nostro ordinamento, dalla Costituzione al codice penale, prevede già opportunamente la tutela dei diritti di tutti gli individui, della loro dignità e della loro integrità fisica e psicologica, ed è giusto che vengano applicate le aggravanti previste per i crimini generati dall’odio e dall’intolleranza. Uno dei problemi del disegno di legge Zan è che non chiarisce i criteri che definiscono un atteggiamento discriminatorio, diventando una proposta che limita le libertà di pensiero e di espressione, alla quale non possiamo che opporci. Esprimersi per la famiglia tradizionale o contro pratiche come l’utero in affitto sarà ancora possibile? Non siamo disposti ad inchinarci al pensiero unico e ci adopereremo in ogni sede perché venga garantito il diritto al dissenso nei confronti di un sistema che trasforma la donna in un involucro utile a sfornare bimbi destinati alle adozioni da parte di persone dello stesso sesso” prosegue il comunicato.

“Il DDL Zan” continua Speranzon, “prevede l’istituzione di una giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, con manifestazioni nelle scuole. La scuola è un fattore sociale di crescita e di educazione al pensiero libero, non un luogo di puro indottrinamento, e non sono nemmeno chiare le modalità con cui sarebbero realizzate queste iniziative”. “È tristemente ironico” rimarca il capogruppo FdI “che la censura, un tempo vista dalla sinistra come il male assoluto contro l’oscurantismo e il libero pensiero, oggi venga dipinta da quella stessa area politica sotto una luce positiva, in nome di quella stessa libertà di espressione che invece mette a rischio”. La mozione impegna quindi la Giunta regionale “a farsi portavoce presso il Parlamento e presso la Presidenza della II Commissione Giustizia del Senato della contrarietà all’approvazione del Disegno di Legge, suscettibile di violare la libertà di pensiero, di parola, di opinione, di associazione, di stampa, di educazione, di insegnamento e religiosa. Fratelli d’Italia ribadisce il suo no all’appiattimento dei diritti fondamentali dei cittadini, delle loro libertà e delle loro coscienze”, chiude Raffaele Speranzon.